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“Love in the glass”, il cocktail che profuma d’amore: i segreti del barman Antonino Santoro

A tu per tu col maestro messinese bartender che spiega come preparare un buon drink: "Essenziali passione e rispetto per gli altri"

“Esperienza, conoscenza dei prodotti e soprattutto passione, il tutto condito da una buona dose di fantasia, perché nel drink bisogna trasmettere una parte di sé : il cuore”. Chi può saperlo meglio di Antonino Santoro il maestro barman indiscusso della città dello Stretto? Lui da cinquant’anni dietro il bancone, con una strepitosa carriera cominciata da ragazzino nel bar dello zio, conosce bene i gusti dei messinesi. Perché ad un buon barman non basta conoscere le dosi, lui è un artista capace di creare, esplorando le vie del gusto in grado  di stuzzicare i piaceri del palato. E  non poteva mancare un cocktail pensato per la festa degli innamorati , dolce  e profumato proprio come l’amore, stiamo parlando di “Love in the glass” creato da Santoro, tra gli ingredienti  liquore alla fragola, limone dei giardini d’Amore rigorosamente siciliano e gin , esaltando i prodotti del nostro territorio, a completarlo una decorazione di agrumi con un cuoricino e un petalo,  perché anche l’occhio vuole la sua parte.

Ma quali sono i cocktail più amati dai messinesi?  “ Il Saigon è in prima linea- racconta Santoro- creato da Franco Tostano è stato rivisitato da me lavorando sugli ingredienti a partire dal ‘93”. Secondo cavallo di battaglia invece il Green Eyes  un’esplosione di gusto avvalorata  dal Midori  dal quale ne deriva il tipico colore verde, una creazione tutta sua.  Tra i cocktail internazionali i messinesi  invece preferiscono in assoluto il Negroni seguito da Martini cocktail e Margarita.  Tra le sue “creazioni” anche  un cocktail che parla americano. Si tratta dell’after dinner Moon Flower con il quale l’eccellenza messinese  ha vinto lo spareggio  nel 2003  al concorso nazionale di cocktail  per poi volare nel 2004 a Las Vegas piazzandosi tra i primi dieci nel mondo. Ma i premi nazionali e internazionali non finiscono qui, Santoro  è stato campione italiano nel ’93  a Riccione  e sempre negli anni ’90 secondo classificato a Malta e Lisbona. Nel 2005  ha ottenuto a Venezia il premio Redensore  conquistando il 3 posto su 67 barman di tutta Italia. Ancora nel 2018 2° classificato  nazionale Aibes a Stresa e ancora nel 2019  3° classificato nazionale a Roma. Questi solo alcuni dei premi collezionati durante la sua carriera di barman che associa a quella di maestro dei corsi Aibes con cui forma le nuove leve del settore.

E cosa ne pensa lui dei giovani di oggi? “I giovani oggi – ci tiene a precisare- si sentono tutti esperti con internet , la vecchia scuola si è persa, anche se chi vuole fare veramente questo mestiere si informa e studia, il mio consiglio è andare all’estero per fare esperienza”. “C’è una buona scuola di  barman a Messina la più quotata in Sicilia- aggiunge- tra chi ho seguito c’è anche Tindaro Gemellaro”.  A voler prendere le redini del padre anche la figlia Deborah, sarà la sua erede ufficiale?  Insomma Santoro rappresenta un orgoglio messinese di cui andare fieri e come lui stesso afferma “essere un vero barman non significa solo saper creare, l’aspetto umano e il rispetto verso gli altri sono fondamentali, solo così si può fare un buon lavoro”.
 

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