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Il festival One Voice approda a Messina, Caminiti : “Urban art per la riqualificazione"

"Change is in Unity" la parola chiave della prima manifestazione internazionale all'aperto che si svolge durante la pandemia. Si vuole costruire un mondo migliore attraverso l'arte

Messina sarà l’unica città d’Italia a partecipare al più grande evento di Arte contemporanea nel mondo dopo il Covid 19. Stiamo parlando del primo festival mondiale di arte all'aperto che si svolgerà  durante la pandemia,  con l'obiettivo di rendere il mondo un posto migliore mentre si celebra la vita attraverso l'arte. 

Caminiti

Ad organizzarlo  One Voice, una delle più grandi organizzazioni mondiali che si occupa di arte  nelle sue diverse sfaccettature tra cui arte contemporanea, danza, teatro e non solo,  che avrà come protagonista il referente  per l’Italia  Alex Caminiti, che farà veicolare il progetto nella sua città.

“Materialmente in quanto esperto  di arte contemporanea per la città- dichiara Caminiti- sfrutterò questa occasione per la riqualificazione urbana di alcune aree  sulla scia di quello che sto già facendo”. In pratica  nei prossimi mesi si creerà un interscambio culturale con artisti provenienti dai paesi aderenti alla comunità : Perù,Usa, Israele, Cuba, Costa Rica, Angola, Cina, Costa d’Avorio  e Italia, con lo scopo di veicolare attraverso l’arte un unico messaggio: "Il cambiamento è nell'unità" . Le strade dei paesi coinvolti saranno utilizzate come mezzo di espressione artistica a 360°.

“E' tutto in fase di elaborazione- continua Caminiti- attendo le informazioni sugli artisti scelti da One Voice che dovranno venire in città  a portare la loro arte. Potranno arrivare anche ballerini,  attori e non solo, ancora non lo sappiamo.  Per quanto riguarda l'Arte contempornaea l’obiettivo sarà quello di decorare la città attraverso l’urban art e la street art. Finalmente Messina può dire di essere parte integrante di un progetto planetario”.

Amore, rispetto, uguaglianza, resilenza, solidarietà ed empatia saranno questi  gli ingredienti del festival che punta a far entrare l’arte nel nostro tessuto sociale: “Per me tutto questo significa rinascita, speriamo nel miglior modo possibile. Nella mia arte già lotto contro le disuguaglianze partendo dalle aree più disagiate. Messina deve tornare quella che era, la più bella città del Mediterraneo, lo era e lo può diventare ancora, basta la collaborazione di tutti ”, conclude Caminiti.
 

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