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La rinascita di Oliveri, 32 eccellenze da tutta Italia per il progetto Riuso

Più che un laboratorio, un esperimento scientifico, salutato dal sindaco Francesco Iarrera come una vera rivoluzione per far “riemergere il comune dalle sabbie mobili”. Ideatore è l'architetto Celona: “Ecco il nostro piano che punta tutto sulla riabilitazione dei borghi”

E’ nato ad Oliveri il laboratorio del Ri.U.So. Più che un laboratorio, un progetto, anzi un esperimento scientifico, un nuovo metodo di pianificazione strategica, partecipata e multidisciplinare  che vuole prendersi cura di un malato speciale: Oliveri e il suo territorio.

Un esperimento destinato a fare discutere e a creare modelli. Lo si è capito sabato scorso, quando l'iniziativa è stata presentata e si è materializzata quella visione di chi sa sognare ma anche impegnarsi a realizzare i propri sogni coinvolgendo 32 eccellenze, provenienti da tutta Italia, con competenze riconosciute a livello nazionale, che hanno accettato l’invito a partecipare all'evento. Ma hanno fatto di più. Hanno accettato anche di partecipare al progetto per aiutare Oliveri a riemergere dalle sabbie mobili in cui ci si è impantanato.

Lo ha annunciato lo stesso sindaco di Oliveri Francesco Iarrera, certo di aver trovato uno sbocco per il suo borgo marinaro, grazie all'ideatore del progetto, l'architetto messinese Carmelo Celona.

“Questa storia - racconta il sindaco in un post - nasce tre mesi fa, con l’invito rivolto ai cittadini e a tutti i professionisti del territorio a partecipare a un incontro per piantare il seme della partecipazione alla vita amministrativa del nostro Comune. Fu in quella occasione che il gigante barba munito Celona propose questo esperimento. La reazione non è stata esattamente quella sperata. Ci è mancato poco che i critici regolarmente iscritti all’albo dei detrattori gli balzassero al collo come il conte Vlad di Bram Stoker. Qualcuno ha persino proposto che per pena bisognasse strappargli i peli della barba uno ad uno. Alla fine di quell’incontro sono rimasti a sentirlo un pugno di persone. Gli altri erano andati via. "Oliveri non è pronta per queste cose" sostenevano, sottovalutando che la prontezza al cambiamento non è uno stato ma una scelta. Celona è un visionario - racconta ancora Iarrera - e come tutti gli appartenenti a questa razza affronta le sfide con l’ostinazione di un mulo Sardo e un’idea precisa del posto in cui bisogna andare. Si è piegato come un giunco di fiume, ma ha continuato a contagiare con l’energia sognatrice di chi immagina un futuro improbabile, eppure possibile. Sabato 26 quella visione si è materializzata e ha assunto le forme concrete di 32 eccellenze, provenienti da tutta Italia che hanno accettato da aiutarci a riemergere. Nulla di simile era mai successo nella storia di Oliveri!”.

Si tratta di gruppo di tecnici (architetti, geometri, ingegneri, geologi), e non tecnici (psicologi, economisti, pedagogisti), che hanno accettato il compito di prendersi cura, con dedizione e disciplina, di Oliveri.

“Non pretendiamo di dare l’esempio ne di dettare la linea - siega ancora il sindaco -  Ma una cosa l’abbiamo capita e vogliamo condividerla. Sul lavoro, in amore e anche in politica, il cambiamento è la rottura di uno schema consolidato. Nel nostro caso equivale a sforzarsi di abbandonare i bisogni personali e mettersi a disposizione di entità più grande che si chiama assieme. Significa passare dalla ricerca dell’inciampo dell’altro alla valorizzazione delle sue virtù. E' una separazione che spaventa e produce inquietudine. Occorre coraggio per affrontare queste preoccupazioni, ma vale la pena sforzarsi poiché la posta in gioco è alta: si spostano le linee dei propri limiti e si impara cosa possiamo essere davvero. La strada è lunga, ma la rotta è quella giusta. Oliveri vuole cambiare, con il passato nel cuore e gli occhi dritti sul futuro”.

A coordinare questo laboratorio di progettazione interdisciplinare finalizzato al Ri.U.So. (acronimo di riabilitazione Urbana Sostenibile) del borgo marinaro di Oliveri e del suo territorio è appunto l'archietetto Carmelo Celona. “Il laboratorio è stato istituito a  giugno scorso - spiega Celona -  voluto fortemente dalla nuova Amministrazione capeggiata dal dottore Iarrera. Il laboratorio applica il metodo iBAS, una società scientifica che opera in campo nazionale e si occupa di riabilitazione e riabitazione dei borghi - spiega ancora l'architetto - puntando al loro recupero non soltanto dal punto di vista fisico ma anche da quello sociale e ambientale”. 

Il laboratorio è condotto dall'architetto Francesco Torre e con lui collabarano gli architetti Salvo Sottile, Francesca Ravidà, Alessandro Barresi, Carmelo Milone, L'ing. Filippo Licandro, i geologi Francesco Pensabene, Francesco Gregorio e Sergio Traniti, le dottoresse Francesca Sidoti e Giusy la Bella e tanti altri cittadini ed esperti. “A tutti  costoro - conclude Celona - vanno i meriti del buon andamento dei lavori e il mio personale ringraziamento".

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