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Lo storico lido di Mortelle cade a pezzi, presto i lavori per fare dimenticare gli ultimi anni di degrado e abbandono

Dovrebbero iniziare nelle prossime settimane le opere di un albergo extralusso al posto della struttura abbandonata. Nel 2017 l'asta vinta dalla Eluele per un milione e mezzo di euro


Oggi è tutto in abbandono. Una struttura che cade a pezzi sia dentro che fuori. E' lo storico Lido di Mortelle che a vederlo in una calda giornata di luglio quando per decenni ha ospitato turisti e bagnanti farebbe arrossire anche i più glaciali. Il degrado dovrebbe terminare presto visto che la struttura è andata all'asta per essere trasformata in albergo di extralusso con tutti i servizi annessi.

Nel dicembre 2017 la notizia dell'acquisto per un milione e mezzo di euro del lido alla Eluele Srl che vede come amministratrice la calabrese Monica Maria Margherita Fedele e ha sede a Messina in via Centonze. La società è stata creata proprio per partecipare all'asta di quasi due anni fa ormai. 

Simbolo degli anni Settanta, quelli ruggenti del boom, il Grand Hotel Lido di Mortelle, che ricade su area demaniale, era caduto piano piano nel dimenticatoio e poi è diventato una delle storie simbolo della decadenza di Messina.

Messo all’asta, curatore Corrado Martelli, nel 2009, l’albergo ricevette una proposta da parte di un imprenditore turistico etneo che voleva rilevare la struttura chiavi in mano per l’importo di cinque milioni di euro. Per i misteri della politica, la Regione oppose un fermo no.

Da allora il complesso aziendale dell’albergo, con annesso un terreno edificabile di 400 metri quadrati che ricadeva in una area del Pruust, è andato varie volte in aste deserte. Tanto che l’ultimo bando è sprofondato a cifre ridicole: un paio di appartamenti in centro.

Nel giugno del 2016 aveva fatto discutere la proposta di affitto per quattro mesi avanzata dal  curatore Pietro Gugliotta,  che fu anche vice presidente dell'Acr Messina, con appena quattro giorni di tempo.

Pietro Gugliotta fu poi accusato di avere favorito le politiche “del tempo libero” del clan di Giostra rappresentato da Luigi Tibia. Il lido divenne suo malgrado protagonista del caso giudiziario Totem che portò a 24 ordinanze di custodia cautelare.

La speranza ora è che la struttura che ha ospitato anche i matrimoni più in di Messina fra i bordi della sua piscina ondulata, possa fare dimenticare gli orrori degli ultimi anni e tornare ad animarsi nelle notti calde. Anche senza canzoni neomelodiche.

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