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Ligabue urla contro il cielo di Messina ma gli spalti sono semivuoti

In quindicimila hanno assistito all'esibizione del rocker che con la band ha dato il massimo in 2 ore e un quarto di concerto

Rock energico, grandi successi e una serata d'estate allo stadio per cantare a squarciagola: lo Start Tour 2019 di Ligabue alla seconda tappa al "San Filippo" ha lasciato tutti a bocca aperta. In particolare per i vuoti tra gli spalti che il "re del rock italiano", come è stato presentato a Sanremo 2019, non merita. Nel 2010 furono in 40mila sempre al "Franco Scoglio". Quindicimila circa oggi, palco trasferito nella parte centrale del terreno di gioco e larghi spazi in tutti i settori.

Il concerto è piaciuto, Liga e la band non tirano il freno e con grinta e forza danno il massimo. Come sempre. "Non è tempo per noi", "Certe notti", "Marlon Brando è sempre lui", "Piccola stella senza cielo". Apertura affidata a "Polvere di stelle". Con brani del genere lo spettacolo è assicurato. Due ore e un quarto di pezzi tirati tutti di un fiato, niente pause fino a "Urlando contro il cielo". A metà concerto il medley rock suonato in mezzo al pubblico del prato con tra gli altri "Libera nos a malo" e "Il giorno dei giorni" successivo al medley di chitarra. Poche parole dal Liga "Questo stadio mi è rimasto nel cuore" dove si era esibito con un pubblico da sold out.

Ad accompagnare Ligabue Luciano Luisi alle tastiere, Federico Poggipollini alle chitarre elettriche, Davide Pezzin al basso, Max Cottafavi alle chitarre e Ivano Zanotti alla batteria. Prossima data, la terza, Pescara allo stadio Adriatico il 21 giugno, "Il meglio deve ancora venire". 

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