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Teatro al Museo, la Rizzo è Maria Accascina: "Forza le donne tenaci"

In replica lo spettacolo sulla 51enne napoletana che con determinazione nel secondo dopoguerra ha trasformato quello che oggi ammiriamo sul viale della Libertà senza restare immobile

Maria Accascina, chi era questa donna napoletana che a 51 anni viene trasferita a Messina dal ministero dell'Istruzione per dirigere nel 1949 il Museo? Ruota sulla mancata conoscenza della protagonista e fa sì che tutto sia più intrigante lo spettacolo che stasera andrà in replica per l'ultima volta nello spazio creato all'interno dell'edificio di viale della Libertà e che in scena ha il volto e l'arte teatrale di Mariapia Rizzo. Una storia che meritava di essere raccontata perché pochissimi messinesi conoscevano, gli stessi messinesi che hanno ricevuto in cambio molto dalla Accascina.  Il titolo scelto "La tenacia di Maria" rappresenta proprio la forza di una donna che in un periodo ancora più duro per il genere femminile lasciato a casa a badare ai figli  nel secondo dopoguerra non si arrende alla burocrazia e all'inerzia da pubblico impiego. 

La Rizzo è perfetta nell'interpretazione che riporta lo spettatore nella Messina del '49 dove la città più che alla ricerca delle opere d'arte rimaste in piedi dal terremoto e dalla guerra pensava a come tirare a campare. La Accascina anziché tirare a campare nella sua attività di direttrice del Museo ha fatto sì (tra lettere al ministero, richieste di fondi, "scontri" con il personale dell'epoca che poi non è così diverso oggi, e fantasia di guardare lontano) che le cose possono cambiare e che quella piccola area diventasse un museo degno di questo nome che sarà intitolato molto probabilmente proprio alla Accascina. 

L'idea di scegliere il teatro più che un altro genere culturale per farci conoscere la Accascina è stata del direttore Orazio Micali. La regia è di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla del Clanoff. Attraverso i documenti ufficiali dell'epoca senza alcun sostegno già definito sul personaggio Giusi Arimatea ha creato un testo diretto e incisivo su chi fosse questa napoletana molto decisa a fare il massimo. La produzione video è di Gabriella Sorti. 

(le foto in allegato sono di Rino Labate) 

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