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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il viaggio di Nicole, da Boston a Faro Superiore: “Aiutatemi a trovare i miei parenti”

Una ragazza sulle orme dei suoi bisnonni messinesi partiti negli Stati Uniti nel 1913. “Ho trovato una famiglia e mi sono innamorata della granita e della pagnotta di Don Minicu"

I suoi bisnonni hanno lasciato Messina nel lontano 1913. Con valigie cariche di sogni e paure si sono imbarcati su una nave destinazione Stati Uniti e lì sono rimasti, per tutta la vita. Lei, invece, ha compiuto il viaggio opposto dopo 116 anni. Questa è la storia della 28enne Nicole, nata a Medford, un sobborgo non lontano da Boston, con il sangue siciliano.

Da sempre ha cullato il sogno di visitare i luoghi dei suoi antenati e in particolare Messina: la città di cui ha sempre sentito parlare dai racconti di una vecchia prozia. Il 29 giugno Nicole sale sull’aereo con in mano un taccuino in cui ha scritto i nomi dei suoi bisnonni: Pietro Alizeo e Anna Mirabello, originari di Faro Superiore. La sua ricerca partirà proprio dal piccolo villaggio messinese.

Giunta sul posto, accompagnata dal suo ragazzo anch’egli di origini siciliane, Nicole ha iniziato subito a vagare per le vie di Faro Superiore. “Ho incontrato persone davvero fantastiche – racconta a Messina Today – sono stata accompagnata dai più anziani del villaggio. Purtroppo nessuno ha saputo darmi notizie certe, sono trascorsi più di cent’anni dalla partenza dei miei bisnonni. Ho sicuramente tanti parenti qui perché i miei antenati erano una famiglia numerosa. Sono riuscita però a vedere finalmente la chiesa di Faro Superiore di cui mi hanno sempre parlato. E’ stata una grandissima emozione. Non ho incontrato un parente ma ho provato la sensazione di essere stata accolta in una grande famiglia”.

La permanenza di Nicole a Messina è però servita anche a farle scoprire le bellezze del posto. E neanche lei è riuscita a resistere alle specialità della cucina messinese. “Sono stata da Don Minicu – spiega – e mi sono innamorata della pagnotta. I titolari mi hanno spiegato come lavorano il pane assistendo direttamente alla preparazione. Messina è davvero bella,  con le sue enormi spiagge e la gente calda ed accogliente, le strade strette rispetto a quelle che sono abituata a vedere a Boston. Ma mi sono sentita a casa”.

Le due settimane di viaggio hanno permesso a Nicole di spostarsi anche in altre città siciliane. “Qui si respira la storia – racconta – a differenza degli Stati Uniti dove tutto inizia dal 1600. E’ stato bellissimo visitare Palermo, Cefalù e la Valle dei Templi, conoscere tutte le culture che si sono succedute in questa terra. Conto di ritornarci al più presto anche per riprendere le mie ricerche magari in compagnia della mia famiglia”.

Nicole ci saluta con una piccola considerazione che renderà orgogliosi i messinesi doc. “Io e il mio ragazzo abbiamo assaggiato decine di granite, ma quella di Messina resta la migliore in assoluto". Infine, un appello perchè Nicol non rinuncia a ritrovare qualche pezzo della sua famiglia: “Se qualcuno che si ricorda i miei nonni e ha notizie dei parenti che sono rimasti qui, provi a contattarmi, anche tramite don Minico. Sarò felice di tornare”.

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