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Alcol ai minori, l'esperto Turiano: “Ecco cosa rischiano un milione e 600mila bambini”

Le mille insidie dell'etanolo spiegate dal presidente dell'associazione Adamo. Dalle malattie al fegato a quelle neurologiche

Sono ancora pochi, sia fra i giovani che fra gli adulti, le persone consapevoli che l’alcol ha effetti tossici su organi e apparati, in particolare negli adolescenti, che non hanno ancora prodotto gli enzimi con cui viene metabolizzato l’alcol.

Ecco perchè – in un momento in cui è forte l’attenzione sul tema – Giuseppe Turiano, il presidente di Adamo  (Associazione Disturbi Alimentari Metabolismo Obesità) interviene nel dibattito sul consumo dell’alcol fra gli adolescenti ricordando i rischi per lo sviluppo cerebrale. Evidenze scientifiche che vanno tenute in considerazione per indirizzare energie e risorse ad una corretta informazione che nulla ha a che vedere con proibizionismo e repressione.

L'etanolo e le mille insidie

L’etanolo, o alcol etilico o semplicemente alcol, rappresenta l’elemento caratterizzante dei diversi tipi di bevanda alcolica e la sua concentrazione è molto diversa (può andare dal 3% delle birre leggere fino a superare il 50% in alcuni distillati e liquori).

L’etanolo pur non essendo un nutriente è una fonte di energia (7 kcal/g), ma a differenza dei nutrienti le sue calorie sono prive di finalità funzionali e/o metaboliche utili. L’alcol è una sostanza tossica e cancerogena, tanto che lo IARC (International Agency for Research on Cancer) classifica nel gruppo 1 (sicuramente cancerogeno per l’uomo) tutte le bevande alcoliche.

Il suo consumo prolungato e cronico ha un’elevata probabilità di causare malattia e/o morte. Inoltre, agisce a livello del sistema nervoso centrale e può alterare sia le funzioni fisiche che mentali. Il consumo di alcol oltre a determinare problemi immediati sulla salute può  indurre comportamenti incontrollati e causare incidenti stradali.

Infine, un suo consumo elevato e prolungato induce assuefazione e crea dipendenza (e per questo viene classificato dall’OMS come una droga). In quest’ultimo caso, oltre agli effetti negativi sulla salute, l’alcool determina ingenti danni sociali.

Alcool e malattie del fegato

Le patologie epatiche legate al consumo di alcol rappresentano una delle principali cause di malattia e mortalità nel mondo; sussiste un generale consenso sull’associazione tra elevato consumo di alcol e aumentato rischio di cirrosi epatica che rappresenta una delle patologie più importanti legata al consumo di questa sostanza.

Le malattie epatiche legate all’assunzione elevata di alcol vengono genericamente denominate Alcohlic Liver Desease (ALD) e  definiscono un ampio spettro di disturbi epatici quali la steatosi epatica, epatite alcolica, fino a stadi più gravi come fibrosi progressiva, cirrosi epatica ed epatocarcinoma.

Il fegato infatti  rappresenta il principale organo bersaglio nella tossicità dell’etanolo, sia perchè circa il 90% dell’etanolo ingerito viene metabolizzato negli epatociti con conseguente produzione di metaboliti tossici, sia perche l’etanolo stesso può esercitare effetti tossici diretti.

Alcool e malattie neurologiche

Il consumo acuto e cronico di alcol è associato anche a numerosi effetti sul sistema nervoso. L’alcol e il suo metabolita primario, l’acetaldeide, sono neurotossici e non c’è alcun dubbio che il consumo eccessivo, iniziato precocemente, diminuisca le prestazioni cognitive,  aumenti il rischio di demenza senile e causa malattie neurodegenerative  e neuropsichiatriche, come epilessia e depressione.

I danni che derivano dal consumo di alcol producono effetti non solo sul bevitore ma anche sulle famiglie e sul contesto sociale allargato, a causa di comportamenti violenti, abusi, abbandoni, perdite di opportunità sociali, incapacità di costruire legami affettivi e relazioni stabili, invalidità, incidenti sul lavoro e stradali.

Nel nostro Paese, i consumatori a rischio sono oltre 8.5 milioni, anche se questa stima appare più bassa del dato reale.

In particolare, l’alcol rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la salute soprattutto fra i giovani e gli adolescenti essendo il principale fattore di mortalità prematura tra i giovani fino ai 24 anni di età, a causa delle correlazioni dirette con l’incidentalità stradale.

Secondo le stime, nonostante l’innalzamento dell’età minima legale per la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche, circa un milione e seicento mila bambini, adolescenti e giovani riceve e consuma in Italia bevande alcoliche non rispettando le linee guida per una sana alimentazione che impongono consumo zero sotto i 18 anni.

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