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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto / Via Madia Vittorio, 35

Un detenuto si suicida e un agente rischia di morire strangolato, l'inferno dell'Ottavo reparto all'ex Opg

Un palermitano si è tolto la vita al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, un poliziotto di 23 anni, responsabile sindacale della Fp Cgil, è finito al Pronto soccorso, per un'aggressione. Succede di tutto nella struttura di via Madia, l'appello di Francesco Fucile

L'ottavo reparto dell'ex Opg di Barcellona Pozzo di Gotto registra un bollettino di morti e violenze ormai continuo. Un detenuto si è impiccato togliendosi la vita, secondo quanto si è appreso si tratta di un palermitano di soli vent'anni. 

Il giovane si è impiccato all'interno della sua cella. Secondo le prime ricostruzioni avrebbe utilizzato una camicia. 

La cronaca delle ultime 24 ore non finisce qui: ancora un'aggressione a un agente di polizia penitenziaria. Ancora al famigerato ottavo reparto del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Un poliziotto di 23 anni, si tratta del responsabile della Fp Cgil all'ex Opg, ha rischiato di morire strangolato ieri. Grazie alla prontezza di riflessi e all'aiuto dei colleghi è stato bloccato il detenuto che voleva uccidere la guardia. Il ragazzo è ricorso alle cure mediche e il referto parla di alcuni giorni di stop.

Francesco Fucile, segretario provinciale della Fp Cgil, che a breve manifesterà tutta la sua preoccupazione in un comunicato è su tutte le furie: "Possiamo andare avanti così? Si contano vittime tra i detenuti e pure l'ulteriore aggressione e sempre nello stesso reparto a un nostro agente, siamo stanchi di promesse non mantenute su aumento di poliziotti e potenziamento della sicurezza, a Barcellona la questione è sanitaria e non solo penitenziaria, chiederemo l'intervento dell'assessorato regionale alla Salute perché la sicurezza è collegata alla salute mentale dei detenuti". Dalla scorsa primavera all'ex Opg non si contano più le richieste di garantire sicurezza ai poliziotti e migliorare le condizioni della struttura. 

Sulla vicenda è intervenuto anche il Coordinamento Sindacale Penitenziario. " Si allunga tristemente la lista di suicidi, un fenomeno sul quale esistono responsabilità ben precise – dichiara il segretario  generale nazionale Domenico Mastrulli -  A nulla sono serviti gli appelli rivolti all’Amministrazione penitenziaria e al ministero. In più occasioni il Co.S.P. ha denunciato la situazione di grave sovraffollamento carcerario a fronte di un organico sempre più ridotto. Costringere  i poliziotti penitenziari a carichi di lavoro massacranti non consente di garantire la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. I suicidi si affiancano ad altre criticità, evasioni, aggressioni ad agenti. Purtroppo – conclude Mastrulli – abbiamo superato ogni limite, nelle carceri accade di tutto e nessuno ci ascolta”.                         

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