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Cronaca

Caso Antoci, si complica l'inchiesta dell'Antimafia: verbali secretati e nuove audizioni

Novità dall'indagine politica sull'attentato all'ex presidente del Parco dei Nebrodi. Dopo le prime convocazioni nasce l'esigenza di sentire esponenti di spicco nel panorama istituzionale. Da valutare la trasmissione degli atti alla magistratura

Un verbale totalmente secretato insieme a parti di altre audizioni e la verifica in corso della commissione regionale Antimafia sull'opportunità di trasmettere subito o meno gli atti alla magistratura. L'indagine parlamentare sull'attentato nella notte tra il 17 e 18 maggio 2016 all'ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci è ancora all'inizio ma ha già prodotto risultati importanti visto che i contributi raccolti sono tutti o quasi tutti molto interessanti. Tanto che le audizioni non si concluderanno a luglio ma proseguiranno anche con il senatore Giuseppe Lumia ed altri esponenti di spicco nel panorama istituzionale. I nominativi sono al vaglio.

Sul caso Antoci sono già stati ascoltati dalla commissione presieduta da Claudio Fava i giornalisti Mario Barresi de La Sicilia, Paolo Mondani di Report, Francesco Viviano di Repubblica ed Enzo Basso nella sua qualità di direttore del settimanale Centonove, sentito per oltre due ore. Le due testate sono state le prime a raccontare delle lettere anomime, spedite ai vertici istituzionali e alle procure, che gettavano ombre sulla dinamica dell'attentato. In commissione hanno già dato un contributo anche  il vicequestore Mario Ceraolo, Lorena Ricciardello, compagna di Tiziano Granata, agente di scorta di Antoci e deceduto per cause naturali secondo l'autopsia pochi mesi dopo l'azione di fuoco contro l'ex vertice del Parco. Domani, convocato in commissione, anche il sindaco di Cesarò Turi Calì. In attesa di essere ascoltati, come lo stesso Antoci, gli agenti della scorta e l'ex commissario di Sant'Agata militello Daniele Manganaro, il dirigente della polizia di Stato che sventò l'agguato tra San Fratello e Cesarò.

Caso Antoci, quanti dubbi da chiarire 

Antonio De Luca, deputato cinquestelle e unico messinese in commissione regionale Antimafia, sostiene che l'inchiesta politica sarà lunga: "A me interessa lavorare bene e arrivare alla verità, gli elementi di opacità sulla vicenda ci sono ma non è una mia considerazione ma di tutti, non è un caso chiaro perché non solo dobbiamo comprendere chi e come sia stato messo in atto l'attentato o il presunto falso attentato ma quali motivazioni si nascondono dietro e chi ci avrebbe guadagnato dall'attentato o dal presunto falso attentato, questo non significa che ci dobbiamo sovrapporre alla magistratura ma come Politica dobbiamo analizzare tutti gli aspetti della vicenda". Sembra inoltre che alcuni personaggi del caso Antoci potrebbero coincidere con alcuni del Caso Montante. Il materiale sin qui raccolto dalla commissione Antimafia è stato qualificante. E siamo solo all'inizio. 

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