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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

L’appello di una donna catanese: “Cerco una bimba ricoverata al Piemonte più di 50 anni fa, fu il mio angelo"

Sofia Capizzi, nel 1964 paziente al nosocomio di viale Europa, è alla ricerca disperata di una donna di circa 60 anni all'epoca mascotte della struttura ospedaliera: "Mi faceva ascoltare sempre “Tu sei quello" di Orietta Berti"

Sono passati più di cinquant’anni eppure non riesce a dimenticare quella graziosa bambina che gironzolava nel reparto di Chirurgia del vecchio ospedale Piemonte di Messina. Siamo nel lontano 1964 e la protagonista di questa storia si chiama Sofia Capizzi che all’epoca aveva quasi 13 anni ed era ricoverata nel nosocomio messinese in gravi condizioni di salute per una cisti che stava intaccando tutti gli organi interni. Oggi la donna catanese ha 67 anni e custodisce gelosamente il ricordo di quella bimba che all’epoca aveva  6 o 7 anni,  ricoverata nello stesso reparto per un’operazione alla mano.

“Sono di  Catania ma in quegli anni sono stata portata a Messina grazie a mio zio, il dottor Capizzi che lavorava in questa città – racconta a messinatoday - gli altri ospedali non mi avevano dato speranza, a operarmi è stato il dottor Carmona”.  Per circa  due mesi in quel letto di ospedale ad allietare le sue giornate ci pensava questa dolcissima bambina, che era affidata alle cure di suor Lucia. Una suora molto spiritosa che ripeteva spesso alla ragazzina "Sofia un capriccio ogni mattina". La piccola dal cuore grande era sola, i  genitori viaggiavano e non venivano spesso a trovarla, forse erano calabresi.

“Io ero immobile e questa bambina con la fascia che le copriva il braccio e la mano veniva a trovarmi tutti i giorni e portava con sé una radiolina che trasmetteva la canzone “Tu sei quello" di Orietta Berti - ricorda emozionata la donna - la sua presenza mi riempiva l’anima, non ricordo se il suo nome fosse Concetta o Concita, ricordo solo che lei mi tirava su in uno dei momenti più difficili della mia vita”. La bimba era un concentrato di allegria e in quegli anni veniva considerata  la vera mascotte del Piemonte. 

“Faccio un appello a chiunque possa aiutarmi a rintracciarla in quel periodo nel reparto di Chirurgia, c’erano anche i dottori Cucinotta e Ruggeri, chiunque si ricordi di lei o abbia lavorato in quella struttura potrebbe essere prezioso per darmi una mano a riabbracciarla”.

Sofia che si considera una miracolata di Santa Eustochia perché nell’ospedale messinese era riuscita a guarire da una patologia molto grave vorrebbe rintracciare la bambina che è stata il suo angelo custode nella lunga degenza a Messina. “Ora dovrebbe avere 61 o 62 anni - continua - vorrei darle un bacio e dirle grazie per tutto quello che ha fatto per me”.
 

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