Patti, geloso di moglie e figli li teneva segregati in casa: arrestato
In carcere un 53enne per maltrattamenti. La triste storia di una famiglia costretta a subire vessazioni e prevaricazioni scoperte dalla polizia a seguito di alcune segnalazioni. I bambini potevano frequentare solo la scuola
Moglie e figli costretti a vivere quasi isolati dal resto del mondo per una insana gelosia che precludeva ogni tipo di relazione. I figli potevano frequentare la scuola, ma qualsiasi altra attività fuori casa era vietata, anche una festa di bambini era preclusa. A mettere fine a tutto ci hanno pensato gli agenti del Commissariato di Patti che hanno arrestato un cinquantatreenne per maltrattamenti in famiglia aggravati nei confronti della moglie e dei figli. L’arresto è stato eseguito su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Patti Ugo Domenico Molina su richiesta del sostituto procuratore Alice Parialò
L’ indagine condotta dai poliziotti e coordinata dalla Procura, ha portato alla luce anni di violenze, vessazioni e prevaricazioni che l’uomo avrebbe compiuto nei confronti della moglie e dei figli minorenni. Una situazione particolare che era balzata agli occhi di qualcuno tanto che erano intervenuti anche i servizi sociali anche a seguito di segnalazioni. Fin dal primo momento sarebbero emersi i comportamenti dell’uomo tra le mura domestiche e una morbosa gelosia nei confronti di moglie e figli.
Oltre che a subire ingiurie e percosse sempre più frequenti, erano costretti a patire un isolamento reale dettato dal veto assoluto di incontrare persone terze, eccetto che quelle dell’ambiente scolastico, l’unico che i bambini erano autorizzati a frequentare. Insomma ai bambini era permesso solo andare a scuola ma qualsiasi altra attività ricreativa o sportiva fuori casa, come il catechismo o una festicciola tra compagni era preclusa.
L’uomo aveva imposto una vera e propria segregazione in casa- come accertato dalla polizia -serrava porte e finestre con lucchetti, costringendo i familiari a continue privazioni, pessime condizioni igienico-sanitarie e uno stato di degrado generalizzato.
Una situazione invivibile che si sarebbe ripetuta negli anni, interrotta con il trasferimento dell’uomo presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.