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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Da Ortoliuzzo ad Acqualdrone, in gara i lavori per ripristinare otto barriere frangiflutti

Erano state realizzate con blocchi di cemento o in massi naturali nei primi anni '80 per proteggere la costa dai fenomeni erosivi, ma le violente mareggiate le hanno poco a poco distrutte quasi completamente

Tre milioni di euro per proteggere le coste ripristinando le barriere da Ortoliuzzo a Santo Saba. Erano state realizzate con blocchi di cemento o in massi naturali nei primi anni '80 per proteggere la costa dai fenomeni erosivi, ma le violente mareggiate le hanno poco a poco distrutte quasi completamente. Per le barriere frangiflutti di una larga fascia del litorale messinese è oramai irrinunciabile un'operazione di “rifioritura” che le renda nuovamente efficienti e in grado di assolvere alla loro funzione di schermo protettivo della spiaggia, ma anche di tutte le strutture pubbliche e private che si trovano a ridosso di essa e, più in generale, dei centri abitati che si affacciano su quegli specchi d'acqua.

Una operazione di messa in sicurezza che sarà possibile grazie all'intervento dell'Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Tre milioni di euro l'importo stanziato e la Struttura diretta da Maurizio Croce ha già pubblicato la gara per affidare i lavori. In particolare, le barriere da ripristinare ricadono tra la via Fazzino e la via Campanella nel Villaggio Ortoliuzzo; tra il torrente Tarantonio e il torrente Marmora; tra il torrente Cicerina e il torrente Rodia nell'omonimo villaggio; tra il torrente Puccino e il torrente Giudeo nel Villaggio San Saba; tra lo stesso corso d'acqua e Capo Rasocolmo e, infine, nei tre tratti compresi tra il depuratore fognario e il torrente Mulinello nel Villaggio Acqualadrone, in cui è previsto anche il recupero di circa seicentocinquanta massi scalzati dai marosi che saranno riposizionati insieme ai nuovi blocchi.

Tutte queste zone sono interessate da un accentuato arretramento della linea di costa e la velocizzazione di tale fenomeno si è avuta principalmente negli ultimi anni con il mare che, in diversi casi, ha causato perfino lo scalzamento alla base dei muri di contenimento delle strade. Privi, ormai, di un'adeguata protezione, alcuni di questi litorali si sono ritirati di oltre cinque metri. Ricostruite le barriere, che saranno simili a quelle del passato in modo da minimizzare l’impatto visivo-paesaggistico sull’ambiente circostante, sarà pertanto necessario operare un adeguato ripascimento.

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