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Cronaca

Petizione per i cani “deportati” a Taurianova, il M5Stelle: ‘“Chiarezza su costi e procedure”

Secondo i consiglieri Argento e Cannistrà “tradita la fiducia di tutti gli amanti degli animali e dei volontari che da decenni si prendono cura”. Il delegato del partito animalista Carlo Callegari: “L'intervento delle istituzioni unica soluzione per tutelare cani e gatti. Vigileremo”

I cani di Messina “deportati” a Taurianova, nei canili che erano finiti nel mirino dei magistrati per le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Sul destino dei randagi di Messina si è aperto lo scontro da tempo. Su change.org anche una petizione  per scongiurare il trasferimento. Se da una parte il delegato provinciale del partito animalista italiano Carlo Callegari chiede di evitare “insulti, sfiducia e accuse preventive”, dall’altra il M5Stelle parla di “fiducia tradita di tutti gli amanti degli animali e dei volontari che da decenni si prendono cura dei cani in città, che corrono il rischio di essere smerciati come degli scatoloni in provincia di Reggio Calabria”.

Si chiede chiarezza sui criteri che verranno utilizzati per trasferimenti dei cani ospitati nel Rifugio Don Blasco, e di parte dei cani del Canile Millemusi e del Canile Macaluso (Petralia Sottana) dopo l’aggiudicazione provvisoria del servizio alla ditta “Rifugio Canino Il Parco S.r.l.” di  Taurianova, dove per 152 giorni saranno trasferiti 200 cani “per una spesa complessiva – scrivono i consiglieri comunali del M5Stelle Cristina Cannistrà e Andrea Argento -  a carico delle casse comunali, di circa 50mila euro, ai quali si aggiungono gli ulteriori 250 animali aggiudicati dalla Lega Nazionale per il Rifugio del Cane di Messina, con un esborso di circa 100mila euro. Non si citano inoltre i costi di trasferimento che sarà necessario sostenere”.

Secondo  i consiglieri comunali, l’assessore Massimo Minutoli aveva annunciato delle modifiche al “bando al ribasso” per tutelare salute e benessere degli amici a quattro zampe.

“Ci chiediamo inoltre – si legge in una nota - se l’euro e sessantacinque centesimi stanziato giornalmente per ciascun animale sia sufficiente a garantire una cura adeguata, oltre che le profilassi minime necessarie, a fronte dei 2,64 euro (quasi il doppio) garantiti dalla Lega del Cane, e se il trasferimento forzato, seppur temporaneo, avrà delle conseguenze sulla salute e l’incolumità degli animali, soprattutto di quelli più anziani o malati. Vogliamo ricordare infine - concludono - che già nel corso della scorsa campagna elettorale per le amministrative, il sindaco Cateno De Luca annunciò in pompa magna lo stanziamento di 25 milioni di euro da assegnare ai comuni per realizzare dei rifugi sanitari per animali: un’ennesima dimostrazione della distanza siderale che separa gli annunci propagandistici sui social dalla realtà dei fatti”.

Per Carlo Callegari, “considerate tutte le condizioni della questione del rifugio di via Don Blasco, l'unica soluzione per tutelare i cani e i gatti della struttura, è sembrata a tutti l'intervento delle istituzioni comunali. Dopo l'impegno concreto, ufficiale ed esplicito comunicatomi dall'assessorato competente, non si può che ragionevolmente attendere il risultato, senza per questo rinunciare a vigilare e ad intervenire su tutte le fasi di un iter burocratico lungo per legge”.

La risposta dell'assessore Minutoli

In merito alle dichiarazioni  di Argento e Cannistrà, l’assessore con delega alla Tutela e Benessere degli Animali Massimiliano Minutoli precisa che: “Nessuna deportazione di animali è in corso e, i due consiglieri comunali dovrebbero esserne a conoscenza, in quanto non è possibile consegnare animali a nessun soggetto al quale non sia stato aggiudicato un appalto/servizio in maniera definitiva. Premesso che il bando non è stato mai condiviso con l’amministrazione comunale, lo stesso sta comunque seguendo un iter previsto dalle normative vigenti sebbene nel merito non rivesta la tipologia di offerta ritenuta più opportuna”. Per questo motivo l’assessore ha già sottoposto la problematica al segretario generale al fine di intervenire sulla questione adottando gli eventuali provvedimenti consequenziali alla verifica degli atti già richiesta. “Su questo tema auspico – conclude l’Assessore – che cessino le sterili polemiche sollevate senza una cognizione di causa e nel contempo le strumentalizzazioni politiche in maniera demagogica”.

Articolo modifcato alle 18.15 del 30 dicembre 2019// replica assessore Minutoli

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