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Cronaca Caronia

Caronia, insultò il comandante dei vigili urbani: condannato un ex consigliere comunale

Inflitti in primo grado due mesi di reclusione a Salvatore Rausa. I fatti risalgono al febbraio del 2012. Gli insulti pronunciati mentre l'Aula discuteva su un virus che aveva colpito i capi di bestiame nella zona

Dopo sei anni si è concluso il processo che ha visto imputato un ex consigliere comunale di Caronia, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti del comandante dei vigili urbani.

Il giudice monocratico del tribunale di Patti Francesco Torre ha condannato a due mesi di reclusione e al risarcimento dei danni in sede civile (questo avverrà solo quando la sentenza, in caso di condanna confermata, sarà definitiva) Salvatore Rausa, difeso dall’avvocato Vito Calabrese mentre parte civile si è costituito Nicola Alessandro, assistito dall’avvocato Maria Grazia Cipitì.

I fatti si verificarono la sera del 17 febbraio 2012 nel corso di una seduta del consiglio comunale di Caronia del tempo mentre si discuteva un argomento delicato per la cittadinanza quale la problematica della leucosi bovina enzootica che aveva colpito alcuni capi di bestiame appartenenti alle numerose aziende esistenti nella zona compresa tra Caronia e Capizzi. L’allora consigliere di minoranza Salvatore Rausa prese la parola e avrebbe inveito contro il comandante del tempo della polizia municipale, l’ispettore capo Nicola Alessandro, pronunciando frasi ingiuriose e calunniose dirette ad offendere l’onore e il decoro del pubblico ufficiale e della divisa che indossava. Secondo l’allora consigliere Rausa, il comandante aveva tenuto un comportamento scorretto nell’esecuzione di una ordinanza sindacale proferendo, stando all’accusa sostenuta al dibattimento, frasi ingiuriose.

Tra l’altro la pubblica accusa, con il supporto delle indagini, smentì il teorema accusatorio del consigliere accertando la legittimità dell’operato del comandante nell’esercizio delle sue funzioni in totale rispetto degli ordini ricevuti nonché la non riconducibilità delle stesse ad una critica politica e a far rilevare la premeditazione dell’azione criminosa commessa al solo scopo di ledere ed offendere la dignità del pubblico ufficiale.

L’imputato potrà presentare appello alla sentenza non appena saranno depositate le motivazioni.

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