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Cronaca Letojanni

Maxi confisca al pregiudicato Lo Miglio, ci sono anche tre immobili di Letojanni

E' accusato di usura e di essere contiguo ai boss Santapaola e Laudani aveva fatto shopping immobiliare nel messinese. Ora un patrimonio di 4 milioni e 500mila euro entra nella piena proprietà dello Stato

Anche tre immobili di Letojanni finiranno nella piena proprietà dello Stato dopo la confisca nei confronti del pregiudicato catanese Salvatore Lo Miglio. Lo ha disposto, accogliendo le proposte avanzate nel 2015 dal procuratore della Repubblica e dal questore di Catania, il Tribunale - sezione misure di prevenzione di Catania - che ha emesso  il decreto di confisca di beni nei confronti del pregiudicato considerato soggetto con qualificata pericolosità sociale e uomo contiguo ai clan mafiosi Santapaola e Laudani.

A finire nella piena proprietà dello Stato, un patrimonio di tutto rispetto. Oltre i tre immobili che l'uomo aveva a Letojanni ce ne sono altri tre a San Giovanni La Punta tra i quali una lussuosa villa, un immobile situato a Misterbianco  dove sono stati anche confiscati quattordici unità immobiliari facenti parte di un unico edificio. Il tutto, per un valore stimato di quattro milioni cinquecentomila euro.

Il provvedimento disposto dal Tribunale rappresenta il frutto di un’indagine investigativa e patrimoniale coordinata dalla Procura della Repubblica e condotta nel 2015 dal personale della divisione polizia anticrimine che ha evidenziato la sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati dal Lo Miglio e il suo nucleo familiare e i numerosi beni acquisiti, tutti provento delle illecite attività commesse nel tempo dall’interessato, in primis l’usura aggravata.

Salvatore Lo MIglio, pluripregiudicato, era stato arrestato da ultimo nel febbraio 2014, nell’ambito dell’operazione denominata “Money Lender”, eseguita da personale della squadra mobile etnea, congiuntamente al nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, perché ritenuto appartenere, insieme ad altri 30 soggetti, a un’associazione criminale dedita all’usura e all’estorsione.

A  Salvatore Lo Miglio è stato contestato il ruolo assai significativo di “finanziatore” dei prestiti usurari. In specie, venivano rilevati due distinti episodi, uno risalente alla fine del 2006 e l’altro al 2008: nello specifico, lo stesso forniva il denaro ad Antonino Cuntrò il quale, a sua volta, effettuava i relativi prestiti alle vittime, in genere imprenditori del settore edile in stato di bisogno.

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