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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, cinque morti e ancora 1225 nuovi casi: aumentano ancora i ricoveri

Sono 12.772 gli attuali positivi in città e provincia secondo l'Ufficio Covid. Lo Stato di emergenza è finito ma la pandemia è rimasta in tutta Italia. Ecco i dati sui posti letto covid nelle terapie intensive e nei reparti ordinari

Cinque morti, ancora 1225 nuovi casi di coronavirus di cui 477 solo a Messina. Sono i dati dell'Ufficio per l'emergenza coronavirus nelle ultime 24 ore che documentano come siano ancora in crescita non solo i contagi ma anche i ricoveri. Il calo registrato ieri è stato "recuperato" nel bollettino di oggi.

Il report dei posti letto occupati parla di 24 persone nelle terapie intensive: 17 al Policlinico e 7 al Papardo. Così i ricoveri: 24 al Papardo, 33 al Cutroni Zodda di barcellona Pozzo di Gotto, 83 al Policlinico, 6 al Piemonte e 6 all'Irccs Neurolesi.

In basso la tabella con i contagi comune per comune

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Dati che documentano come lo stato di emergenza è terminato l’1 aprile ma la pandemia continua. In tutta Italia il Covid è ancora una minaccia per il sistema sanitario. In questa nuova ondata di contagi causata dalla diffusione di Omicron 2 stanno di nuovo aumentando i ricoveri, com’era prevedibile, anche se non ancora a livelli preoccupanti.

L'allerta della Federazione nazionale dell'Ordine dei medici

"La fine dello stato di emergenza non può essere confusa con la fine della pandemia, che invece segue l'andamento del virus. E il virus non obbedisce alle leggi, va per i fatti suoi" ha detto all'Adnkronos Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). "La situazione non è buona, desta in noi molte preoccupazioni. I reparti sono ancora pieni e non c'è quella decrescita che avremmo voluto. Certo, ci aspettavamo una ripresa. Ma in maniera così consistente e senza che ci sia una vera e propria discesa delle curve un po' ci preoccupa. Le vaccinazioni anti-Covid hanno funzionato e stanno funzionando - osserva Anelli - e per questo, nonostante i contagi siano così elevati, il numero dei ricoveri e soprattutto dei morti non è paragonabile a quello delle prime ondate. Da ciò ne deriva che è opportuno fare ancora una campagna forte per invogliare i cittadini a fare la terza dose se non l'hanno fatta e i non vaccinati a vaccinarsi. Perché il rischio che si prendano una polmonite, o vadano incontro a complicazioni importanti, è alto. Bisogna spingere dunque ancora sulle vaccinazioni".

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La situazione dei ricoveri covid in Italia

Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il tasso di occupazione dei pazienti covid nelle terapie intensive è del 5%. Questo valore è stabile ormai da settimane, e anzi, secondo l’ultimo report degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) le presenze nei reparti di terapia intensiva sono in lieve diminuzione.

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La situazione è opposta per i reparti ordinari. Secondo i dati Agenas, il tasso di occupazione è al 15%, in lieve aumento rispetto al 14% di una settimana fa e al 13% di due settimane fa. La situazione è stata confermata dal report Fiaso, che ha segnalato un aumento del 9,4% delle presenze nei reparti ordinari.

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Il confronto con l’anno scorso

La situazione sembra sotto controllo, anche grazie all’importante copertura vaccinale ormai raggiunta dalla popolazione italiana: quasi l’84% della popolazione ha completato il ciclo di vaccinazione (quasi 50 milioni di persone) e oltre il 65% (pari a 38,8 milioni di persone) ha ricevuto la dose booster di richiamo. Anche se è difficile fare confronti con l’anno scorso (quando la campagna di vaccinazione era ancora agli inizi) i numeri danno un’idea: il tasso di occupazione delle terapie intensive era al 40% e quello dei reparti ordinari al 43%, rispetto al 5% e al 15% di oggi. 

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Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità sull’efficacia vaccinale, chi ha completato il ciclo primario di vaccinazione ha circa il 75% di chance in meno di contrarre il covid in modo grave rispetto a chi non è vaccinato, percentuale che sale al 91% nei soggetti vaccinati con la terza dose booster di richiamo. Il report di Fiaso ha confermato che tra i vaccinati in terapia intensiva il 100% presenta comorbidità: sono le persone più fragili che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a forme della malattia grave. Presto, potrebbe arrivare una quarta dose di vaccino per alcune fasce d'età.

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