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Cronaca

Giornata della Croce Rossa, la bandiera sventola anche a palazzo Zanca

L'Organizzazione di volontari ricevuta dal vicesindaco in occasione della ricorrenza. “Questo 8 maggio ha un sapore diverso perché siamo in trincea e viviamo una condizione simile a quella delle nostre origini. Non è un giorno di festa ma di commemorazione”

Sventola a Palazzo Zanca la bandiera della Croce Rossa. Sarà esposta per una settimana dopo che oggi i volontari dell'organizzazione presieduta fa Antonio Chimicata, hanno consegnato lo stendardo al vicesindaco Salvatore Mondello che li ha ricevuti in occasione della giornata mondiale dedicata alla Cri.

La Croce Rossa, che opera in maniera incessante in città a favore dei bisognosi ed ancora di più in questo difficile momento di emergenza sanitaria, è stata a fianco dell’amministrazione comunale con cui continua a lavorare in stretta sinergia, in particolar modo con l’assessore ai Servizi sociali Alessandra Calafiore.

L’8 maggio è il giorno della nascita di Henry Dunant che è stato il fondatore della più grande organizzazione umanitaria nel mondo: la Croce Rossa. Dunant ha indicato i principi sui quali la Croce Rossa si regge: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità, universalità. Numerosi sono stati i messaggi nell’occasione, che hanno ricordato l’importanza del ruolo svolto negli anni dall’organizzazione internazionale.

Il presidente Mattarella, nel telegramma inviato al presidente della CRI Francesco Rocca, ha ricordato come “la giornata ricorre quest’anno mentre l’umanità intera si trova a contrastare una pandemia insidiosa, che miete vittime in ogni continente, che mette a durissima prova i servizi sanitari”. E proprio “queste circostanze mostrano ancor di più il valore di un movimento internazionale, che grazie alla professionalità degli operatori e al generoso impegno dei suoi volontari reca alla comunità civile un contributo prezioso fatto di assistenza nella malattia, di aiuto concreto di fronte ai bisogni, di sostegno quando la paura e l’insicurezza rischiano di lasciare un segno profondo nelle persone”.

"Un lavoro che fa tanto bene" ha detto oggi il Papa alla Messa a Casa Santa Marta, ricordando quanti operano per prestare soccorso in maniera neutrale su tutti i fronti di crisi, grazie alla principale agenzia umanitaria del mondo.

“L’8 maggio per le donne e per gli uomini della Croce Rossa - si legge in una nota della Cri - è stata sempre occasione di celebrazione di un’Idea più attuale che mai, quella di Henry Dunant, nata sui campi di battaglia risorgimentali in Lombardia. La ricorrenza di solito sanciva la nascita di un Movimento che, attualmente, conta 14 milioni di volontari nel mondo (di cui oltre 160 mila in Italia), tutti guidati dagli stessi Principi e “Tutti fratelli”. Siamo presenti, grazie a loro, nelle zone di conflitto e in tutte le emergenze causate dai disastri naturali, fino alle tante vulnerabilità quotidiane, quelle che non fanno notizia”. Ma questo 8 maggio ha un sapore diverso - scrive l'Organizzazione - perché siamo in trincea e viviamo una condizione simile a quella delle nostre origini. Mai come in questo momento, ha precisato il presidente della Cri Francesco Rocca, “ogni volontario soccorre mosso dai valori fondanti. Oggi non è il momento di celebrare, né di festeggiare: dobbiamo commemorare tutti i nostri morti in servizio, compresi quelli stroncati dal Covid, il cui esempio è più vivo che mai nell’azione delle migliaia di donne e uomini della Croce Rossa Italiana che sono al fianco del Paese intero, avendo scelto la prima linea, che sia quella dell’ambulanza o quella del “Tempo della Gentilezza”, il modo in cui abbiamo voluto chiamare le diverse attività messe in campo dai Comitati Cri su tutto il territorio nazionale in questa emergenza”. E non a caso oggi Rocca sarà in Lombardia, la regione più colpita dal coronavirus e il luogo ove l’impegno dei volontari è più sostenuto.

Oggi, nella stragrande maggioranza degli edifici comunali sventola con orgoglio il simbolo riconosciuto in tutto il mondo degli operatori sanitari – di qualunque nazionalità – che portano soccorso in ogni scenario di guerra e di crisi in totale indipendenza: una croce rossa su fondo bianco.

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