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Cronaca

Diffida alla Corte dei Conti, 150 impiegati comunali attendono liquidazione e rivalutazione

L'avvocato Nicola Giacobbe sta seguendo il caso dei precari di Palazzo Zanca assunti nel lontano 1978 che aspettano la liquidazione del Tfr e altri le differenze non versate

La vicenda di questi dipendenti comunali è seguita dall'avvocato Nicola Giacobbe, la diffida alla Corte dei Conti era stata trasmessa a metà maggio. Ventinove impiegati di Palazzo Zanca sono ancora in attesa di ricevere il trattamento di fine rapporto per il periodo a tempo determinato (non di ruolo) svolto secondo le leggi 285 del 1977 e 37 del 1978; in 117 - secondo quanto si legge - devono ancora percepire le differenze non pagate. Una messa in mora per l'ente pubblico fatta dal personale assunto tra l'ottobre e il novembre del 1978 che dal primo giugno 1985 aveva avuto trasformati i contratti a tempo indeterminato. I dipendenti sostengono di aver ottenuto implicitamente il riconoscimento al Tfr per il periodo da assunti a tempo determinato, un caso che va avanti da tempo tra atti stragiudiziali, ricorsi al Tar, al giudice del Lavoro e al Cga e intimazioni.

Nella nota alla magistratura contabile viene ricordata pure la circolare del 25 febbraio 1998 emanata dal ministero degli Interni per ottenere la quota capitale, gli interessi legali e la rivalutazione monetaria. Il tribunale di Messina con sentenza 2135 del 2019 aveva condannato il ministero degli Interni al rimborso di 1.637.334,48 euro oltre interessi e spese legali. 

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