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Cronaca Taormina

Licenziato, perseguita la capoufficio: divieto di avvicinamento per un 55enne di Taormina

La insultava al telefono, si presentava sul posto di lavoro e mandava perfino lettere diffamatorie al marito. Ha perfino tentato di incendiarle l'auto

Lo avevano licenziato e per lui non c'erano dubbi: la colpa era della sua capo ufficio. E doveva fargliela pagare.

Così ha cominciato prima a vessarla poi a perseguitarla. La insultava al telefono, si presentava sul posto di lavoro e mandava perfino lettere diffamatorie al marito. Ha perfino tentato di incendiarle l'auto. E' finito ieri l'incubo di una donna di Taormina.

I poliziotti del commissariato di Pubblica Sicurezza di Taormina, ha eseguito infatti la misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura, nei confronti di un cinquantunenne che si responsabile dei reati di stalking e danneggiamento seguito da incendio.

La persona presa di mira era la responsabile dell’ufficio dove lo stesso prestava servizio e da cui era stato licenziato mesi addietro e da lui ritenuta colpevole della cessazione del proprio rapporto di lavoro. Lo stalker, infatti, ha prima perseguitato la persona offesa chiamandola ripetutamente al telefono e presentandosi sul posto di lavoro e, poi, per colpirla anche sul piano affettivo, ha mandato al suo coniuge due missive aventi contenuto diffamatorio e offensivo. Infine, ha tentato di incendiare la loro autovettura.

L’articolata attività di indagine, effettuata dai poliziotti del Commissariato di Taormina coordinati dall’autorità giudiziaria, ha accertato e chiarito le responsabilità del cinquantunenne, rendendo possibile l’emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

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