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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Evemero, Lectio Magistralis "Sciogliere i nodi fra i banchi di scuola" di Mariapia Veladiano

La scrittrice incontra i docenti. L'evento in collaborazione con la Libreria Bonanzinga

L’Istituto comprensivo “Evemero da Messina”, in collaborazione con la Libreria Bonanzinga ed il patrocinio del Comune di Messina, ha organizzato lunedì 20 novembre alle ore 16,30 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca una “Lectio Magistralis” della scrittrice Mariapia Veladiano, dal titolo “Sciogliere i nodi fra i banchi di scuola”. L’iniziativa è stata rivolta al personale docente dell’istituto e all’intera comunità messinese.

Ha introdotto i lavori la dirigente dell’Istituto Comprensivo Evemero, Angela Mancuso. E’ intervenuto l'assessore alla Pubblica istruzione Pietro Currò, sempre partecipe e interessato alle tematiche del mondo della scuola, ha voluto presenziare all’evento testimoniando così l’interesse e la collaborazione dell’amministrazione locale.

Daniela Bonanzinga, titolare della omonima libreria, ha presentato la scrittrice Mariapia Veladiano, filosofa, teologa e autrice di un libro estremamente interessante, titolato “Quel che ci tiene vivi”.

Durante l’incontro con i docenti la Veladiano, con una prosa asciutta che colpisce le corde più sensibili del sentire, ha parlato di comprensione, del coraggio di volgersi al passato, pur se terribile, per cercarne gli appigli che possono consentire di proseguire il cammino verso il migliore dei futuri possibili.

Per fare ciò è necessario imparare a “sciogliere i nodi”. I nodi che il vivere quotidiano pone innanzi al cammino di ogni essere umano: si tratta di quel groviglio fatto di emozioni, sensazioni e sentimenti che è in grado anche di arrestare la crescita dell’individuo. Diventa quindi necessario che l’insegnante pratichi quell’arte dello “sciogliere i nodi”, che rimanda a una devozione di antica memoria. Ci vuole pazienza, ma soprattutto occorre affidarsi al tempo. Quel tempo che sembra sfuggire a chi ha la giornata scandita dalle ore scolastiche, un tempo da recuperare, sommare e soprattutto vivere a piene mani. Un tempo ricco, che si dona e dona opportunità di crescita, apprendimenti e competenze.

Bisogna soprattutto pensare, afferma la Scrittrice, che davvero ne valga la pena; è necessario credere nel futuro come tempo da vivere con uno sguardo che parta dal qui e ora, passi dal vissuto di ciascuno e si proietti verso un futuro ricco dell’esperienza nata dalle opportunità che il percorso offre.  Riflessioni, quelle della Veladiano, che inducono a considerare che il mondo della scuola e della formazione devono e possono divenire luoghi di crescita, inclusione ed equilibrio per individui chiamati alla trasformazione dell’odierna società.

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