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Cronaca Caronia

I fuochi del mistero a Caronia, la parola ai tre marescialli che hanno scoperto il raggiro

Entra nel vivo il processo sugli incendi nella frazione di Canneto con i testimoni del pubblico ministero. Imputati Nino Pezzino e suo figlio Giuseppe che ammette solo alcuni episodi

Entra nel vivo il processo per i misteri dei fuochi di Canneto di Caronia, il centro del Messinese dove, in una sola strada lungo il mare, per anni sono andati “incredibilmente” a fuoco oggetti, elettrodomestici e mobili.

Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Patti, sono imputati a piede libero, Giuseppe Pezzino, 27 anni ed il padre Antonino, 56 anni, accusati nel marzo del 2015 di diversi episodi di incendio, danneggiamento seguito da incendio, concorso in truffa aggravata e procurato allarme sociale. Episodi che per anni avevano fatto discutere anche sulla possibile origine soprannaturale.

Nell’ultima udienza sono stati sentiti i tre marescialli dei carabinieri che parteciparono alle ispezioni ed uno di essi visionò i filmati delle telecamere piazzate dagli inquirenti. Sono stati anche acquisiti verbali d’ispezione. Il processo è stato aggiornato a marzo per l’audizione di altri cinque testimoni del pm Alessandro Lia.

Sono sedici i teste del pubblico ministero che sfileranno davanti al giudice, tra forze dell’ordine e periti.

Nella precedente udienza d era stato ascoltato il maresciallo Antonio Bucci e visionati alcuni dei filmati delle telecamere piazzate dai militari per fare luce sulla vicenda. Secondo l’accusa si vedrebbe Pizzino, nelle vicinanze dei mezzi e delle abitazioni, oggetto dei misteriosi incendi. Il ventisettenne ha ammesso la propria responsabilità in relazione a tre o quattro episodi incendiari, negando però ogni altro addebito a suo carico.

I fatti risalgono al 2004. Per anni la frazione di Canneto di Caronia, fu teatro di numerosi episodi incendiari finiti agli onori della cronaca nazionale con varie, misteriose, ipotesi. Alcuni abitanti hanno ottenuto anche risarcimenti per i danni subiti. Ma questi fatti non costituiscono oggetto del processo dato che gli episodi incendiari ebbere un altro sbocco giudiziario nel 2008. I roghi tornarono a manifestarsi nella frazione di Canneto nel 2014, scatenando di nuovo allarme e preoccupazione  fra i residenti. La nuova indagine avviata dai carabinieri della compagnia di Santo Stefano di Camastra riguarda i roghi, che dal 14 luglio fino all’8 ottobre 2014, si svilupparono in abitazioni a schiera in via Del Mare. Ad immortalare il giovane Pezzino alcuni video che spingono il pm Alessandro Lia a chiedere il rinvio a giudizio anche per il padre. Due anni fa, l’attività investigativa aveva portato all’arresto ai domiciliari di Giuseppe Pezzino ed alla emissione di un avviso di garanzia nei confronti del padre Antonino, per anni portavoce dei residenti di Canneto.

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