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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

La truffa dello specchietto ma con le varianti di furti e rapine, arrestato ventunenne

Le indagini della polizia hanno portato a individuare il ragazzo di origini calabresi che viveva in provincia di Catania

Ancora una truffa dello specchietto. La polizia di Stato arresta 21enne. Gli investigatori hanno individuato una variante più articolata, minacciosa e redditizia che, alla consueta simulazione del presunto incidente, fa seguire l’impossessamento di borselli, portafogli e quant’altro possa essere di valore, che la “vittima di turno” lascia temporaneamente incustoditi all’interno della propria auto. Questo è quanto emerge dalle risultanze di un’indagine della Polizia di Stato, svolta sotto le direttive della Procura della Repubblica di Messina, che si è conclusa con l’arresto di un giovane, riconosciuto come l’autore di tre distinti episodi criminosi, perpetrati lungo le autostrade A/18 Messina-Catania e A/20 Messina-Palermo tra novembre e gennaio. Agendo in complicità con un altro soggetto, il giovane “abbordava” con la propria auto la potenziale vittima alla quale attribuiva la presunta collisione: quindi, con metodi decisi, la costringeva a fermarsi e, distraendola contestando il presunto danno riportato, favoriva l’azione del complice, lesto a impossessarsi degli effetti personali presenti nell’auto. In due dei tre episodi, la sottrazione di altrettanti borselli è andata a segno; nel terzo, il tentativo di strappare di mano il cellulare della vittima è stato vanificato dalla sua pronta reazione.

L’analisi dei filmati di videosorveglianza ha permesso agli uomini della Polizia Stradale di Messina di individuare l’autovettura utilizzata dagli autori del reato e, conseguentemente, l’identificazione del conducente: si tratta di un ventunenne di origini calabresi, domiciliato in provincia di Catania. Il successivo riconoscimento operato dalle vittime ha chiuso il cerchio delle responsabilità sul giovane, a carico del quale il Gip. del Tribunale di Messina ha riconosciuto la gravità del quadro indiziario ed ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. L’uomo è stato quindi tratto in arresto pochi giorni fa: si tratta della stessa persona che, unitamente ad un complice, è stato deferito all'Autorità giudiziaria. circa una settimana fa dalla Polizia Stradale di Siracusa per un episodio assolutamente simile commesso in quella provincia.

Novità di rilievo è data dalla circostanza secondo cui, condividendo in larga parte le argomentazioni avanzate dalla Procura, il Gip ha riconosciuto nel proprio provvedimento gli estremi della violenza privata nell’azione costrittiva con cui una delle vittime è stata fermata prima di essere derubata. Elemento che ha fatto scattare la contestazione del reato di rapina per uno dei tre episodi (il secondo è stato contestato quale tentata rapina impropria e il terzo quale furto con destrezza).

L'indagato è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese. 

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