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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ganzirri / Via Consolare Pompea

Ganzirri tra scarichi abusivi ed edilizia selvaggia, Anna Giordano: "Laghi avvelenati da anni"

L'esponente del Wwf ricorda le battaglie ambientaliste degli ultimi 30 anni per la tutela della Riserva di Capo Peloro e delle colline. E le denunce dagli anni Ottanta a oggi. Rimaste lettera morta

Nei primi anni Novanta aveva anche tentato di disegnare una mappa di tutti gli scarichi abusivi nei laghi di Ganzirri. Anna Giordano, memoria storica ed esponente del Wwf da quattro anni ormai si occupa delle saline di Trapani ma ricorda che tubi collegati nelle acque lacustri e che scaricano di tutto negli ultimi trentanni non sono casi rari. "E' una prassi molto ben consolidata - ci dice al telefono - abbiamo presentato denunce, richieste d'intervento ma a leggere le ultime notizie di cronaca il vizio di deturpare l'ambiente a Ganzirri c'è ancora, avevamo anche tentato di redigere punto per punto da quali punti e dove scaricavano nei laghi, ricordo procedimenti amministrativi e stangate contro privati, titolari di ristoranti che sono stati sanzionati".

Questo sul fronte dei procedimenti amministrativi perché le inchieste della procura aperte non sono mai arrivate ad accertare reati penali su vasta scala ma solo casi singoli. Come per la gestione del territorio. Sulle colline e a ridosso dei laghi si è costruito tranquillamente con piani di lottizzazione e sopra e attorno la Riserva orientata di Capo Peloro si trovano ville di vip con piscine, palazzine, case di ultima generazione che nulla hanno a che vedere con l'ambiente circostante. "La mia battaglia l'ho condotta - risponde la Giordano - abbiamo segnalato non so quanti abusi ma nulla, abbiamo denunciato un piano di lottizzazione a Ganzirri dove si erano realizzati anche una cava a ridosso, ma di cosa stiamo parlando? Ci riempiamo la bocca di rispetto delle norme comunitarie ma di quale rispetto delle direttive discutiamo? Il mio impegno a servizio di Messina l'ho dato ma...".

A proposito di inchieste penali a Salina è di pochi giorni fa l'avviso di conclusione indagini per amministratori pubblici vecchi e nuovi, funzionari e tecnici del Comune eoliano, imprenditori, liberi professionisti che per costruire all'ombra del potere e delle richieste spregiudicate - secondo l'accusa - dell'ex sindaco Massimo Lo Schiavo hanno squarciato il velo di una dissennata gestione dell'isola.

Salina, chiusura indagini per abusi edilizi

I precedenti

Tornando a Ganzirri nel 2015 fu presentata a luglio una denuncia alla procura, alla polizia municipale e al Noe di Catania. Nella segnalazione di un’abitante di Torre Faro, si parlava di “una quantità ingente di liquami fognari che fuoriescono da almeno due tombini” all’altezza dell’Istituto Ortopedico Franco Scalabrino di Ganzirri. Quando piove forte è il caos anche ambientale nel villaggio. Una denuncia che chiamava in causa l'allora sindaco Renato Accorinti per omesso dovere di controllo. Erano stati paventati i reati di deturpamento e di compromissione o deterioramento della qualità del suolo, del sottosuolo, delle acque o dell'aria, dell'ecosistema, della biodiversità, della flora o della fauna selvatica.

La situazione della rete fognaria di Ganzirri era stata oggetto di rilievi degli uffici dell'ex ente Provincia, oggi Città Metropolitana che è a capo della Riserva di Capo Peloro. In particolare si segnalava la mancanza di opere di urbanizzazioni del complesso edilizio Giardino sui laghi, quello oggi finito sotto i controlli del Comune per sversamento di liquami al lago grande. A fine 2011 l’allora dirigente all’Urbanistica del Comune Giovanni Caminiti aveva trasmesso un elenco di almeno una trentina di imprese costruttrici, titolari di lottizzazione, che non avevano mai ottemperato agli obblighi di legge. “Ulteriori indugi - aveva avvertito l'allora dirigente - su azioni giudiziarie potrebbero comportare rovinose prescrizioni”. Resta quello di Caminiti l’ultimo documento in cui si elencano, una ad una, con croci, sottolineature o cancellazioni, le imprese che, dopo aver tirato sù palazzi, complessi, non avevano mai completato le lottizzazioni. Ovunque ci fosse una collina vergine, erano pronte le ruspe. Le pratiche furono trasmesse all'allora legale di fiducia del Comune Nino Parisi. 
 

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