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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Capizzi

Operazione Terre Emerse, Antoci: "il rancore dei boss è per me una medaglia"

In una intercettazione dell'indagine della Guardia di Finanza di Caltanissetta, i ras dei parchi se la prendono con il Protocollo di legalità ideato dall'ex presidente del parco dei Nebrodi

Dalle prime carte dell’operazione “Terre emerse” condotta dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta emerge “chiaramente il disappunto dei boss per il Protocollo di Legalità, oggi legge dello Stato, ideato e voluto da Giuseppe Antoci”. E’ lo stesso ex presidente del parco dei Nebrodi a raccontare il retroscena che emerge all’indomani degli arresti operati dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta al comando del colonnello Andrea Antonioli e coordinati dalla procura distrettuale antimafia diretta dal procuratore Amedeo Bertone.

 “Il boss Rodolfo Virga e i ras dei parchi- scrive Antoci - nelle intercettazioni telefoniche, dimostrano tutto il loro rancore per le richieste sempre più pressanti ricevute e se la prendono soprattutto con il Protocollo che ha preso il nome dall’ex Presidente del Parco dei Nebrodi. Rodolfo Virga, per esempio, in un dialogo intercettato dice: “I me soci… chiddi sunnu tutti… comu si dici… puliti e ponnu fari i cosi… ma io nun ni fazzu chiù dumanni di contributi...” 

“Ormai è una costante - dichiara Antoci oggi presidente onorario della Fondazione nazionale Caponnetto - trovare improperi ed insulti contro di me negli atti di indagine che negli ultimi anni hanno consentito di assicurare alla giustizia, grazie al lavoro di magistratura e forze dell’ordine, tanti mafiosi che lucravano sui terreni e sui fondi europei per l’agricoltura e nonostante tutto ciò mi provochi paura e preoccupazione, non posso non considerare il loro rancore come una medaglia”.

“Mi sento però tranquillo”- prosegue Antoci- ho al mio fianco le forze dell’ordine e la magistratura, unitamente a tante persone per bene che non mi fanno mancare il loro affetto e il loro aiuto”. “Nonostante tutto vado avanti, con la consapevolezza dell’odio che cova contro di me negli ambienti mafiosi, ma assolutamente certo che altri giorni arriveranno dove ancora noi saremo qui a celebrare l’ennesima vittoria dello Stato e altri, invece, saranno svegliati alle luci dell’alba e assicurati alle patrie galere. Rispondo così ai rancori e all’odio di cosa nostra”  – conclude Antoci” . 
 

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