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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

L'inchiesta per usura, patteggiamenti troppo esigui: si va verso il rito abbreviato

La richiesta avanzata dai legali dopo che la Gup non ha ritenuto congrua la pena concordata di quattro anni e 4 mesi per Venuti e un anno e otto mesi per Prugno. Il terzo indagato è deceduto alla vigilia del processo

Colpo di spugna sui provvedimenti scaturiti dall’inchiesta per usura a Messina che a novembre dello scorso anno ha portato a tre misure cautelari firmate dalla Gip Tiziana Leanza.

La gup Arianna Raffa ha infatti rigettato i patteggiamenti proposti per due dei tre indagati. Si tratta di Nunzio Venuti, 59 anni, difeso dall’avvocato Tommaso Autru Ryolo, già noto alle forze dell’ordine per reati dello stesso tipo e noto negli ambienti col nome di brillantina, per il quale era stato disposto l’arresto in carcere e di Ignazio Prugno, 38 anni, assistito dal legale Pietro Venuti.

Secondo la giudice per l’udienza preliminare la pena concordata di quattro anni e 4 mesi per il primo e un anno e otto mesi per il secondo non è congrua. I legali hanno dunque avanzato richiesta per il rito abbreviato e sarà ora il gup Ornella Pastore a doversi esprimere sul caso.

L’indagine del sostituto Giuseppe Adorno aveva dato uno spaccato sul mondo dell’usura a Messina. Venuti e Prugno sono accusati di aver praticato interessi con tassi che arrivavano al 600 per cento, l’altro indagato, un commerciante messinese,  secondo gli inquirenti  uomo di fiducia di Venuti, è nel frattempo deceduto.

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