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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Una trentina i migranti fuggiti dalla caserma Gasparro, Siulp: “Liberi di scappare e noi poliziotti aggrediti”

Mentre gli esponenti della Lega sollecitano il prefetto, anche il sindacato di polizia interviene sugli sbarchi e il caos che sta stremando gli agenti

Sarebbero una trentina i migranti fuggiti ieri sera dal'hotspot di Bisconte. Una situazione di caos all'ex caserma Gasparro che ha preoccupato i residenti di Bisconte che hanno allertato anche consiglieri comunali e di quartiere. Una situazione che in emergenza covid presta il fianco anche a polemiche sui rischi per la salute pubblica e tiene sostto stress le forze dell'Ordine.

A sollecitare il prefetto, anche l’onorevole Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega, il capogruppo in consiglio comunale Dino Bramanti e il consigliere comunale di Messina Giovanni Scavello. “I fatti accaduti all’hotspot di Messina - scrivono in una nota - e che riguardano la fuga di una trentina di migranti con annessi episodi di aggressione alle forze militari, hanno giustamente destato preoccupazione tra i cittadini messinesi. Abbiamo ritenuto indispensabile avviare una interlocuzione con il Prefetto al fine di capire quali risposte dare ai cittadini e che tipo di strategie mettere in atto per evitare il ripetersi di questi fatti”.

“Riteniamo indispensabile - concludono - in un momento così delicato per la salute pubblica, intraprendere azioni altrettanto forti e decise per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini. Ringraziamo il presidente della III Circoscrizione di Messina Natale Cucè per la collaborazione politica sin qui costruita per la questione urgente del Bisconte.”

Intanto sui rischi che corrono anche le forze dell'ordine per prestare servizio di assistenza e vigilanza ai migranti, il Siulp ha scritto una nota in cui quanto in queste settimane sta accadendo sulle coste siciliane, in relazione ai continui sbarchi di piccole imbarcazioni strapiene di immigrati.

“Ho preso in prestito la frase di Oriana Fallaci, “La forza della ragione” per descrivere e contestualmente denunciare le condizioni lavorative al limite della sopportazione – spiga il segreario generale Santino Giorgianni -  che interessa gli addetti alla sicurezza Uomini e Donne della Polizia di Stato, costretti dagli eventi ha prestare servizio di assistenza e vigilanza ai migranti in condizioni di assoluta insicurezza fisica e sanitaria. Ancora una volta, noi Siciliani siamo costretti nostro malgrado a pagare il prezzo di sciagurate politiche migratorie, politiche che invece di attuare con ogni mezzo possibile un netto contrasto a questa tratta di “nuovi schiavi”, incrementano ed incoraggiano migliaia di disperati sfiniti dalle guerre, dalla fame a riversarsi sulle nostre coste, speranzosi di poter cambiare il loro destino”.

Per il sindacalista è inaccettabile  “che gli agenti siano costretti a vigilare gli immigrati, ospitati in strutture tipo agriturismo o similare, liberi di poter scappare in qualsiasi momento. Proprio in occasione di queste fughe diversi poliziotti sono stati aggrediti e sono finiti in ospedale per essere sottoposti alle cure sanitari di turno così come è impossibile sottacere che una parte gli extracomunitari provenienti dal nord Africa sono i più aggressivi e violenti, inoltre parte di loro evidenziano positività al Covid 19, mettendo a rischio la salute dei poliziotti e dei loro familiari”.

Il Siulp denuncia “ la sordità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza il quale ancora una volta e nonostante le ripetute segnalazioni, continua a disporre carichi di lavoro eccessivi richiedendo al personale ulteriori turni di lavoro non consentendo il recupero delle energie psicofisiche. L’organizzazione di questi servizi connessi al flusso migratorio, non permettono agli operatori della Polizia di Stato di lavorare in sicurezza ed il prolungarsi di questa situazione, inevitabilmente condurrà allo stremo delle forze per il sovraccarico di lavoro, provocando in essi i classici disturbi da stress di lavoro correlato”.

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