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Cronaca

Coronavirus, “no alle aule virtuali, la scuola deve riaprire”: mobilitazione anche a Messina

Adesione in massa alla giornata nazionale con la prima assemblea sindacale in modalità telematica promossa oggi da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SnalsConfsal e Gilda Unams. Riflettori sulle problematiche legate all’emergenza

I lavoratori messinesi della scuola hanno risposto in massa all’appello lanciato dalle organizzazioni sindacali sulla giornata di mobilitazione indetta a livello nazionale per oggi. La prima assemblea sindacale in modalità telematica promossa oggi da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SnalsConfsal e Gilda Unams, ha puntato i riflettori sulle problematiche legate all’emergenza in atto, alle modalità di svolgimento del lavoro imposte dal lockdown ma ancor più su quelle che caratterizzeranno la ripresa delle attività in presenza.

Modi nuovi di lavorare che richiedono anche intese sindacali propedeutiche alle necessarie integrazioni della disciplina contrattuale, qualora si presentasse anche nel prossimo anno scolastico la necessità di ricorrervi. La mobilitazione telematica ha visto una straordinaria partecipazione dei lavoratori. Più di 700 contatti sulla piattaforma digitale e altre centinaia sui profili facebook delle Organizzazioni Sindacali territoriali.

“Una risposta positiva – commentano i segretari generali Pietro Patti, Carmelo Cardillo, Salvatore Piccolo, Antonio Princiotta e Santi Marchetta – che inquadra in modo plastico il momento di difficoltà che vivono il Paese e la scuola. Siamo riusciti a mettere in contatto centinaia di lavoratori e discutere con loro delle emergenze che vi sono in atto e dei problemi che ci saranno a settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico”.

Concorsi, didattica a distanza, esami di stato, esami del I ciclo, precariato docente e Ata, sicurezza sono alcuni dei temi affrontati durante l’assemblea. Il mondo della scuola esige delle risposte nel più breve tempo possibile.  Dagli interventi è emerso un forte e diffuso desiderio di ritorno alle attività in presenza, insieme alla richiesta di poterlo fare con le dovute garanzie di tutela della salute e della sicurezza. Una tutela che riguarda il personale, ma si estende in generale agli alunni e di riflesso alle loro famiglie. La situazione impone di assicurare alle scuole risorse adeguate per gestire una ripresa delle attività condizionata dall’obbligo di osservare misure ancora indispensabili di cosiddetto “distanziamento sociale”.

Per garantire il diritto allo studio, un’assistenza adeguata, la sicurezza nelle scuole occorrono più risorse economiche e un aumento dell’organico docente ed Ata. E’ impensabile credere che una situazione complessa come quella che ci attende dal primo settembre, con tante regole e procedure da seguire scrupolosamente, si possa reggere senza avere tutte le risorse di personale stabilmente a disposizione: insegnanti, educatori, personale Ata, dirigenti scolastici e direttori dei servizi. I lavoratori e il mondo della scuola hanno il diritto di essere ascoltati. Noi stiamo facendo la nostra parte… attendiamo risposte rapide e certe anche da Roma.

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