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Cronaca

Polemiche dopo le nomine all'Ente Teatro, Amata: "Ora tocca al Cda, iter in dirittura d'arrivo"

L'assessore regionale sul dibattito aperto dopo gli incarichi decisi del commissario straordinario. L'attacco della consigliera comunale Antonella Russo: "La politica regionale impone le sue regole anche sulla cultura in città. Niente rinnovamento di cariche, niente alternanza, niente ascolto dei territori"

L'assoluta mancanza di una politica culturale territoriale, il disprezzo per le forze artistiche professionali messinesi che operano e bene su tutto il territorio nazionale e che qui vengono sottovalutate e ora anche “l’occupazione delle istituzioni culturali che avviene bypassando gli organismi che garantiscono la democrazia”.

E’ di nuovo la polemica sull’Ente Teatro di Messina che dopo sei anni di direttori artistici nominati a titolo gratuito ha affidato l’incarico a Giovanni Anfuso per la prosa e a Matteo Pappalardo per la musica e la danza per il triennio 2024/2026. Anfuso e Miloro sono stati nominati dal commissario straordinario Orazio Miloro e individuati da una terna di nomi proposta dal sovrintendente Gianfranco Scoglio.

“Ci risiamo, stesso modus operandi che conosciamo da tempo – si legge in una nota della consigliera comunale del Pd Antonella Russo - A Messina, come peraltro sta avvenendo in tutta Italia, assistiamo all’occupazione delle istituzioni culturali che avviene bypassando gli organismi che garantiscono la democrazia. Basti pensare a quello che è accaduto recentemente a Roma, al Teatro Argentina, dove il direttore artistico è stato nominato in assenza dei rappresentati del Comune. E a Messina? Idem”.

Aggravata però da un’altra situazione, i pieni poteri in mano solo al presidente uscente e ora commissario straordinario: “Un Cda congelato per mesi immotivatamente – scrive Russo - in perenne attesa di diventare operativo, e quindi reso di fatto inesistente, da tempo è sostituito da un commissario che decide (singolarmente e non collegialmente…) e stabilisce nomine che toccano di diritto al, di fatto inesistente, cda. Accade così a Messina che il principio del rinnovamento è piegato al riposizionamento degli stessi soggetti, che la rappresentanza territoriale è piegata a logiche politiche centralizzate a Palermo. Il sindaco Basile, che nella sua doppia veste di sindaco della città e sindaco metropolitano ha nominato due componenti del cda su tre, e quindi con la possibilità di decidere i nomi dei direttori artistici, di fatto non viene per nulla preso in considerazione. La politica regionale impone le sue regole anche sulla cultura in città. Niente rinnovamento di cariche, niente alternanza, niente ascolto dei territori. Bene! Messina sempre più periferia dell’impero regionale, con la figura della massima autorità cittadina di fatto tristemente esautorata delle sue stesse prerogative. O solite figure continuamente riconfermate o nuove nomine catanesi che non conoscono certo il nostro territorio - al netto delle capacità personali che nessuno discute - decidono “anche” la cultura a Messina, asservita a decisioni ed incastri politici estranei alla città. Ci si chiede: che rapporti avrà il Cda con questi direttori che non ha scelto? E loro a chi renderanno conto? Non si rischia di innescare un perverso gioco di veti incrociati che graverà solo sulla missione culturale del Teatro Vittorio Emanuele? Attendiamo sviluppi, con motivata preoccupazione”.

Nei prossimi giorni ci sarà intanto la presentazione dei direttori artistici. Inviati a partecipare oltre il sindaco di Messina Federico Basile anche l’assessore regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo, Elvira Amata, che si dichiara invece pienamente soddisfatta per la scelta dell’Ente teatro e per una decisione attesa.

E sull’attesa per la nomina del Consiglio di amministrazione? “E’ una questione che ci sta a cuore come Regione – spiega a MessinaToday Elvira Amata da Siracusa, dove sono in corso gli Stati generali del Cinema - l’iter è avviato e occorre ora portarlo a conclusione. I tempi sono ristretti. Occorre precisare che la scelta dei due direttori artistici è stata fatta tenendo conto della professionalità, non sono scelte di altra natura. Pertanto, qualunque consiglio di amministrazione non avrà certamente nulla da contestare. Non credo ci possa essere dunque alcun dissapore con i direttori artisti nominati e di sicura competenza”.

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