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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ucria

Omicidio Ucria, colpo di scena dalla Procura: Russo ha sparato con una pistola di sua proprietà

E' quanto messo nero su bianco nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari coordinate dal procuratore Angelo Cavallo. Il 30enne di Paternò aveva in tasca l'arma con cui ha ucciso Antonino e Fabrizio Contiguglia. I dettagli sulla tragedia di Ferragosto

Si chiudono con un colpo di scena le indagini preliminari sul duplice omicidio che ha insaguinato il ferragosto 2019 di Ucria in seguito a una lite per un parcheggio.

Dalla chiusura delle indagini preliminari della Procura di Patti, è emerso che Salvatore Russo era il proprietario della pistola con cui ha ucciso Antonino e Fabrizio Contiguglia. Ribaltati gli indizi secondo i quali il giovane di Paternò si sarebbe impossessato dell'arma a seguito di una colluttazione, come invece era trapelato dai primi risvolti investigativi. 

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E' quanto ha messo nero su bianco la Procura di Patti, nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari a firma del procuratore Angelo Cavallo e dal sostituto procuratore Andrea Apollonio.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, frutto anche delle perizie e dei rilievi balistici, intorno alle 21 di quella drammatica sera, in prossimità della propria abitazione, Salvatore Russo avrebbe estratto dalla tasca dei pantaloni la pistola per poi espolodere a bruciapelo un colpo contro Antonino Contiguglia, morto all'istante. 

In particolare Cavallo e Apollonio scrivono che Russo dopo aver estratto dalla tasca dei pantaloni una pistola semiautomatica marca Pietro Berretta, calibro 7,65, con matricola abrasa, illegalmente detenuta, esplodeva alla tempia destra di costui - Antonino Contiguglia ndr - e quasi a bruciapelo,a circa 70 cm di distanza, un colpo di tale arma, che attingeva la vittima alla regione fronto-temporale destra del capo [...] così cagionando gravi lesioni encefaliche, tali da determinarne il decesso istantaneo. 

Russo avrebbe poi rivolto l'arma contro Fabrizio Contiguglia, uccidendolo con un solo colpo. A riguardo la Procura scrive che Russo esplodeva all'indrizzo di Contiguglia Fabrizio, con la medesima arma, a circa 90 cm di distanza, un colpo di pistola che lo attingeva alla regione zigomatica destra del capo [...] così cagionando lesioni al tronco encefalico di portata tale da determinarne il decesso istantaneo. 

In mezzo il ferimento, sempre per mano di Russo, di Salvatore Contiguglia, raggiunto da tre proiettili e miracolosamente scampato alla morte.

Lo scorso settembre, il tribunale del Riesame aveva confermatol'ordinanza del gip di Patti Ugo Molino, non accogliendo la richiesta di annullamento dell'imputazione per carenza di gravi indizi di colpevolezza, presentata dalla difesa.

La pistola acquistata illegalmente da un cittadino rumeno

Gli investigatori hanno inoltre chiarito l'origine della calibro 7.65 utilizzata da Russo la sera dello scorso 15 agosto. Il 30enne avrebbe acquistato l'arma nel 2017 da un soggetto non meglio identificato di nazionalità rumena che la deteneva illegalmente. Dopo l'acquisto, Russo avrebbe nascosto l'arma, caricata con otto cartucce, all'interno di una botola situata nel giardino della propria abitazione di Paternò. 

E tra il 14 e il 15 agosto dello scorso anno, Russo sarebbe ritornato a Paternò per prelevare l'arma e portarla ad Ucria per poi occultarla all'interno dell'abitazione che aveva preso in affitto per trascorrere le vacanze estive. 

La lite per il parcheggio e la richiesta di chiarimenti finita in tragedia

Alla base del duplice omicidio resta la lite per la contesa di un parcheggio avvenuta nella giornata del 14 agosto tra Russo, il cugino Daniele Balsamo e Santino Contiguglia. Da quell'episodio sarebbe scattata una "richiesta di chiarimenti" avanzata dallo stesso Santino Contiguglia e dai suoi parenti Antonino e Fabrizio rimasti poi uccisi, Vittorio e Salvatore Contiguglia. I cinque si sarebbero recati davanti l'abitazione di Russo e Balsamo intimando loro con minacce e violenza di uscire fuori.

Da qui sarebbe nata la sparatoria. Nei minuti successivi, Vittorio Contiguglia, padre di Fabrizio,  già armato di coltello con lama di 15 cm, così come stabilito dalle indagini preliminari, subito dopo l'uccisione del figlio avrebbe minacciato di morte Salvatore Russo e il cugino Daniele Balsamo. "Io venti anni me li sono fatti ed altri venti me li faccio con piacere, vi vengo a prendere ovunque vi trovate" ed ancora "ve la faccio pagare, vi ammazzo".

Adesso gli atti passano nella mani della magistratura giudicante che dovrà decidere se mandare a processo i quattro indagati. Si tratta di Salvatore Russo, attualmente in carcere con l'accusa di omicidio e tentato omicidio, Santino Giovanni Contiguglia, Vittorio Contiguglia e Salvatore Contiguglia per violenza privata in concorso. Vittorio Contiguglia dovrà rispondere anche per aver portato fuori dalla propria abitazione un coltello senza giustificato motivo. 

Non risulta, invece, più indagato Daniele Balsamo, cugino di Russo e presente in quei drammatici attimi. 

Ad assistere Russo i legali Enrico Trantino e Salvatore Liotta. Santino Giovanni Contiguglia è difeso dagli avvocati Luigi Gangemi e Giuseppe Bonavita, quest'ultimo assiste anche Salvatore e Vittorio Contiguglia. 

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