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Cronaca

Coronavirus, obbligo di quarantena per tutti quelli che arrivano dalle zone rosse

Lo impone un'ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti. La decisione dopo la fuga di ieri da Lombardia e province blindate dalle nuove direttive del governo

“Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”.

Lo impone un'ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola. Nella sua ordinanza, il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità.

“Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e  non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova da ieri per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni.

Anche l'assessorato regionale dei Beni culturali ha diffuso una circolare per disporre la sospensione "dell’apertura di musei, gallerie, parchi archeologici e luoghi della cultura regionali. I dirigenti responsabili degli istituti e uffici daranno immediata attuazione al provvedimento". Le misure precauzionali sono in vigore fino al 3 aprile.

Già ieri pomeriggio era scattata intanto una mini-serrata, con la sospensione del ricevimento del pubblico negli uffici delle Soprintendenze e negli uffici centrali del dipartimento dei Beni Culturali. In questo caso lo stop è previsto, salvo nuovo ordine, solo fino al 15 marzo.

Coronavirus, quali sono i sintomi sospetti

Provvedimenti in linea con quelli del governo che prevedono limitazioni strettissime per la Lombardia e altre 14 province. Ma ci sono restrizioni in tutto il Paese per tamponare il contagio da Coronavirus.

Il nuovo decreto legge varato dal governo, quello che ha "chiuso" la Lombardia e 14 province, ha anche una parte destinata a tutto il territorio nazionale. Sono sospesi tutti gli incontri e gli spettacoli, dai cinema ai musei alle attività sportive; sono anche sospese le attività di pub, discoteche, sale bingo, sale giochi; le lezioni in scuole e università. I bar e i ristoranti possono aprire solo se prevedono il servizio al tavolo e garantiscono la distanza "di sicurezza" di un metro tra le persone.

La notizia delle regioni rosse blindate dal governo ha scatenato ieri un fuggi fuggi dalle zone rosse con appelli a mantenere la calma e rimanere nelle zone di origine. 

“La folle fuga di notizie - scrive la deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano -  che già dalla serata di ieri ha determinato la diffusione sui mezzi di informazione delle bozze del nuovo decreto del presidente del Consiglio sull’emergenza Coronavirus, sta causando un vero e proprio esodo dalle regioni del Nord, dalla Lombardia in particolare, verso quelle del Sud. Una situazione potenzialmente esplosiva. Il Mezzogiorno non ha i mezzi, il personale, le strutture ospedaliere adeguate per far fronte ad un’eventuale sfogo del contagio del virus anche in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna.  Chi sta scappando dalle regioni del Nord sappia che mette in pericolo le proprie comunità d’origine, i propri familiari, i propri affetti. In questo momento occorre avere sangue freddo, senso di responsabilità e rispettare le indicazioni che arrivano dalle autorità competenti. Il governo, dopo aver scatenato questo ennesimo caos comunicativo, prenda adesso le dovute contromisure per fermare un esodo che espone a seri pericoli tutta l’Italia”.

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