Teatri al chiuso in estate, il Teatro dei Naviganti non ci sta: “Aprire a giugno è un’assurdità”
Alcuni non riapriranno per scelta.Si confida nell’autunno in attesa di regole più chiare. Mariapia Rizzo: "Non ha senso aprire adesso perché la gente preferisce i posti all’aperto"
“La riapertura dei teatri a giugno è una presa in giro”. Non usa mezzi termini Mariapia Rizzo, direttrice artistica insieme a Domenico Cucinotta del Teatro dei Naviganti, nel commentare la scelta del Governo di dare via libera agli spettacoli nei teatri al chiuso a partire dal prossimo15 giugno. Tante le misure previste per mettere al "sicuro£ i luoghi della cultura tra cui distanziamento interpersonale, uso di mascherine per pubblico e artisti, misurazione della temperatura, segnaletica, rigide norme di igiene, ma riusciranno i teatri al chiuso a sopravvivere a tutto questo, soprattutto in estate quando solitamente le stagioni volgono al termine? Se poi gli spazi sono limitati la situazione si complica.
“Noi non riapriremo- continua Mariapia Rizzo - per i piccoli teatri al chiuso non c’è possibilità. Il nostro calendario si sarebbe dovuto concludere proprio a giugno, non ha senso aprire adesso perché in estate la gente preferisce i posti all’aperto, inoltre stiamo vivendo un periodo in cui è già difficile portare le persone a teatro. Anche gli altri teatri indipendenti stanno facendo le loro valutazioni”.
Una situazione paradossale quella che si presenta in questo momento per i piccoli teatri messinesi che già stentano ad andare avanti e confidano ancora in un sostegno da parte della Regione: “L’interlocuzione con la Regione pare stia andando avanti- precisa Mariapia Rizzo- per rimanere aperti abbiamo chiesto un aiuto per pagare gli affitti e le utenze".
Fino ad oggi però solo parole e i soldi non sono mai arrivati , queste realtà stanno sopravvivendo con grossi sacrifici e soprattutto senza incassi: “Paghiamo le spese con i risparmi di tanto lavoro, ma siamo in una situazione che non può durare troppo tempo al massimo due o tre mesi. Non abbiamo chissà quali patrimoni”, precisa l’attrice.
Il Teatro dei Naviganti confida nel prossimo autunno anche perché oggi le condizioni per tornare sul palco sarebbero a dir poco assurde e poco chiare: “Ci sono tante difficoltà dal punto di vista logistico, tra il distanziamento sociale, la sanificazione periodica, la riduzione dei posti sarebbe anche impossibile ospitare compagnie che vengono da fuori, non converrebbe. Significherebbe quadruplicare le spese con metà spettatori. Non abbiamo fretta aspettiamo che ci siano le condizioni pratiche per ripartire”.
Il Teatro indipendente conta di riaprire i battenti a settembre, ma niente sarà come prima : “ Va ripensato tutto in relazione all’evoluzione della situazione sanitaria. Ci sarà una grande battuta d’arresto- sottolinea l’attrice- bisognerà riorganizzarsi, trovare un nuovo modo per proporre gli spettacoli con un ridimensionamento dei calendari”.
Ma quali sono le prospettive per i mesi a venire ? “La vedo dura-conclude- speriamo che si possa ripartire a settembre e che nel frattempo si riesca a trovare un modo per lavorare all’aperto .In questo momento chiediamo soprattutto alle istituzioni di ascoltare la compagine artistica cittadina nella progettazione e nell’ideazione qualora venisse immaginata una gestione degli spazi aperti”. I tre teatri Off di Messina, propongono una sinergia tra le parti che non escluda nessuno.
In città in questo momento c’è un grande fermento tra i lavoratori dello spettacolo per chiedere il riconoscimento di uno status giuridico ben preciso, dalle proteste dei professionisti del settore davanti la sede Inps fino alla proposta di creare un albo cittadino dei musicisti. Il grido di dolore di questo comparto spesso bistrattato e messo in ginocchio dal virus verrà finalmente ascoltato?Solo il tempo potrà dirlo.