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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Ponte, la legge di bilancio frena l'infrastruttura e il pd attacca: "Chiediamo tutele al sindaco Basile"

L'affondo del coordinamento provinciale del partito in merito all'infrastruttura

Da una parte gli impegni che la destra sta assumendo per la realizzazione del Ponte, dall'altra una legge di bilancio che rischia di frenare il calendario e le promesse sulla velocità nella sua realizzazione. A prendere la parola in merito è il coordinamento provinciale del Pd di Messina che, con una nota, chiede l'aiuto alle istituzioni messinesi e, soprattutto, al sindaco Federico Basile, affinché vengano tutelati gli interessi dei messinesi davanti al rischio concreto dell'ennesima incompiuta. 

"Ormai è chiaro a tutti: risorse economiche per la realizzazione della grande opera non ce ne saranno nel 2024 (in realtà, non ce ne sono mai state e mai ce ne saranno) e inizia a smontarsi, pezzo dopo pezzo, la propaganda leghista. In vista della definizione della Legge di Bilancio, la maggioranza di governo di centro destra (addirittura anche Forza Italia) ha dovuto mettere un freno alle tante promesse irrealizzabili di Salvini e tornare alla realtà: l’opera costa 15 miliardi e non 8; impossibile aprire i cantieri entro il 2024, al massimo si potrà avere il progetto esecutivo; se e quando partiranno, i cantieri dureranno 15 anni (se tutto va bene) e non 6", si legge in una nota. 

"Uno dietro l’altro, cominciano a cadere i dogmi della propaganda leghista verso un’opera da più parti ritenuta improbabile dal punto di vista tecnico, impossibile da sostenere sotto il profilo finanziario, e dannosa per l’ambientale. Nel frattempo, però, la Stretto di Messina continua le proprie attività, liquidando compensi da capogiro e affidando consulenze, mentre questa estate si manifestava sotto gli occhi di tutto il mondo tutta la fragilità e l’insufficienza dell’intera rete infrastrutturale della Sicilia", proseguono. 

"Data ormai per scontata l’irrealizzabilità dell’opera, la questione politica centrale è: fino a che punto si consentirà a Salvini di proseguire con la sua propaganda? Davvero questo Governo butterà al vento un miliardo e mezzo di euro solo per consentire a Salvini di salvare la faccia, e far partire un cantiere “simbolo” in vista delle elezioni europee? Fino a che punto si prenderanno ancora in giro i messinesi sulla questione Ponte? Il rischio, se non la certezza, che anche a Messina venga realizzata qualche incompiuta come la c.d. variante di Cannitello è altissimo, sprecando così, nuovamente, risorse pubbliche e devastando una città, che, invece, deve iniziare finalmente ad immaginare una seria alternativa di sviluppo sostenibile che prescinda da opere faraoniche e irrealizzabili", si legge ancora. 

"Ecco perché come Partito Democratico riteniamo che quel miliardo e mezzo - se realmente disponibile - venga investito in quelle opere infrastrutturali realizzabili e davvero utili per tutta la Sicilia e la Calabria, e per la messa in sicurezza dei nostri territori, dal punto di vista idrogeologico e sismico. Chiediamo, pertanto, al Sindaco Basile di smetterla di inseguire la chimera del Ponte sullo Stretto e di fare valere in tutte le sedi nazionali e regionali, le prerogative di una città che continua ad essere utilizzata, né più e né meno, come merce di scambio per i giochi di potere del centro destra e che, dietro il costante ricatto del Ponte, ha visto progressivamente peggiorare le proprie condizioni infrastrutturali ed economiche", concludono. 

Coordinamento a Freni: "Il progetto del ponte sullo Stretto non c'è"

"Il sottosegretario al Mef Federico Freni, per non smentire il suo leader Salvini, racconta la favoletta che il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto c'è e che quindi i cantieri potrebbero avviarsi già l'anno prossimo. Niente di più falso. Siamo, come anche Freni dovrebbe sapere, ancora nella fase dell'aggiornamento di un progetto definitivo, tutt'altra storia rispetto a percorsi e procedure, tutte ancora da avviare e lontanissime da un progetto esecutivo".  Lo afferma in una nota il coordinamento Invece del ponte - cittadini per lo sviluppo sostenibile dell'area dello Stretto.

"Aggiunge Freni che i soldi ci sono e che è pronto ad inserire due miliardi nella prossima finanziaria. Altra bugia: i soldi ci saranno quando il bilancio dello Stato avrà stanziato l'intera cifra. Siamo lieti che il governo intenda stanziare due miliardi per lo sviluppo dell'area dello stretto di Messina. Almeno per il miliardo sponda Messina, possiamo elencargli i migliori utilizzi possibili per le reali necessità del territorio, invece del ponte". Il coordinamento cita, tra le altre cose, i 50 milioni per il completamento del porto di Tremestieri, liberando definitivamente Messina dal traffico dei
tir; 510 milioni per la riqualificazione dei navigli e del materiale rotabile e degli approdi e stazioni dello stretto di Messina per l'efficientamento dell'attraversamento dinamico dello Stretto, riducendo di molto il tempo di traghettamento dei treni (come previsto dal Mit appena nel 2022); 274 milioni previsti, e poi tagliati, del Pnrr per opere di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile dei nostri luoghi; 100 milioni per disinquinare tutta l'area della Falce e per la sua definitiva valorizzazione; 80 milioni alla realizzazione della "piastra logistico-distributiva" e al suo collegamento col porto di Tremestieri; 10 milioni a un piano integrato per l'edilizia scolastica". 

"E, se resterà qualcosa del miliardo - aggiungono -  finanzi in tutta la nostra Provincia opere davvero necessarie ed urgenti per la viabilità, stradale ed autostradale, e per la messa in sicurezza del territorio che frana ad ogni acquazzone". 

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