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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Tangenziale Giostra-Ganzirri, nuova ferrovia con stazioni e fermate metropolitane: così il Ponte cambierà Messina

Le opere collaterali previste per raccordare quei tre chilometri sospesi sullo Stretto con la terraferma. Una rivoluzione per la mobilità cittadina illustrata nei rendering del progetto definitivo aggiornato

Tutta fantascienza o ciò che avverrà concretamente a partire dai prossimi mesi? Risponderà il tempo, ma intanto l'aggiornamento del progetto definitivo del ponte sullo Stretto consente di capire meglio come sarà la tanto discussa opera e soprattutto come cambierà il volto di Messina. Perché la città è destinata a mutare drasticamente, specialmente in termini di mobilità. Parliamo delle opere collaterali, spesso messe da parte nell'infinito dibattito pubblico che da anni accompagna l'argomento attraversamento stabile. Invece ciò che verrà costruita a terra e si collegherà al ponte merita ampio spazio, anche di riflessione.

Schema opere collaterali

Nelle 223 pagine che riassumono l'aggiornamento dello studio condotto dai progettisti ci sono anche le opere autostradali e ferroviarie. Sono queste ad avere il maggiore impatto della Messina con il ponte perché oltre a fungere da raccordo con l'imponente opera, saranno utili anche per la viabilità urbana, soprattutto nella zona nord dove le sole due strade disponibili (Consolare Pompea e Panoramica) non sono più sufficienti ad accogliere il traffico senza creare ingorghi. 

Raccordi, svincoli e gallerie: i dieci chilometri della nuova tangenziale

Tutto inizia a partire dallo svincolo di Giostra, più precisamente dalla galleria Serrazzo. Da lì parte la nuova tangenziale che in 10,4 chilometri conclude il suo percorso fino all'imbocco del ponte sullo Stretto. L'obiettivo è collegare l'opera con le già esistenti autostrade A18 e A20 attraverso un sistema di raccordi e svincoli. Le località attraversate sono Annunziata, Pace, Curcuraci, Faro Superiore e Ganzirri.

Il progetto mette nero su bianco il percorso che parte una volta toccata la sponda sicula dopo aver percorso i tre chilometri nello Stretto. Il tracciato, composto da due corsie per senso di marcia e una carreggiata ridotta da utilizzare in caso d'emergenza. Il "chilometro zero" è in  corrispondenza dell’asse della torre nord del ponte, per poi estendersi in corrispondenza del viadotto “Pantano” per una lunghezza complessiva pari a circa 450 m, (tale opera avente funzionalità sia stradale che ferroviaria costituisce il naturale prolungamento del Ponte sospeso in sponda siciliana). Proseguendo in direzione Messina, in posizione anticipata rispetto all’iconico portale d’imbocco della galleria “Faro” (la cui lunghezza è di circa 3.370 m), trovano collocazione sia la barriera di esazione, contraddistinta da undici porte, di cui tre reversibili, sia lo svincolo di Ganzirri. Proseguendo sempre in direzione sudovest, superata la galleria “Faro Superiore”, si giunge allo svincolo autostradale di Curcuraci, da cui è possibile immettersi sulla viabilità locale raggiungendo la città di Messina e, più in generale, gli agglomerati urbani diffusi nell’entroterra.

La nuova tangenziale

Il tracciato prosegue, superando l’orografia per mezzo della galleria “Balena” (avente uno sviluppo di circa 1200 m) e, poco oltre, il viadotto “Pace” (60 metri). Tra quest’ultima opera e lo svincolo  Annunziata il tracciato si configura in sotterraneo mediante la percorrenza della galleria “le Fosse” (di sviluppo pari a circa 2.800 m). Proseguendo oltre lo svincolo di S. Annunziata, l’asse devia in senso destrorso per conseguire il raccordo planoaltimetrico con il nuovo collegamento autostradale che consentirà il raccordo diretto tra lo svincolo di S. Annunziata stesso e lo Svincolo di Giostra (tale raccordo esula dalla competenza della Società Concessionaria Stretto di Messina S.p.A., in quanto di pertinenza di ANAS S.p.A.).

Metropolitana dello Stretto e nuove stazioni: così la linea ferroviaria che correrà sotto Messina

In tema ferroviario le novità sono tante e destinate a rivoluzionare gli spostamenti in treno. Il progetto prevede la realizzazione della stazione "Messina Ponte" che dovrebbe sostituire la Centrale accogliendo tutto il traffico a lunga percorrenza da e per Catania e Palermo. L'area attualmente occupata dalle stazioni Centrale e Marittima, secondo il progetto, è considerata "da rendere disponibile". Da qui l'idea di destinarla ad altro uso con un chiaro vantaggio per la città. Poi le fermate sotterranee che comporranno la futura metropolitana dello Stretto, immaginata in stretta relazione con il tracciato urbano già esistente a Reggio Calabria. Il nuovo tracciato misura 17,5 chilometri e fino al viadotto Pantano corre parallelo alla sede stradale, poi prosegue tra viadotti e gallerie.

I binari ferroviari divaricano gradualmente fino a raggiungere l’inizio delle due gallerie ferroviarie a semplice binario che costituiscono il primo tratto in sotterraneo della galleria “S. Agata” (avente sviluppo pari a circa 4.350m comprensivo dei tratti in galleria artificiale). Il tratto sotterraneo - si legge nel progetto -  termina in corrispondenza del posto di manutenzione 4, ove si prevede l’insediamento del supporto tecnico e l’allocazione delle capacità e risorse per la gestione dell’emergenza e del soccorso. Superato il tratto a cielo aperto interessato dal centro di Manutenzione, il tracciato recupera le quote in sotterraneo mediante la galleria “S. Cecilia”, il cui sviluppo complessivo presenta una lunghezza pari a circa 11 chilometri, comprensiva dei tratti in galleria artificiale. Analogamente alla galleria “S. Agata” la sezione corrente è contraddistinta da due canne a binario semplice. La galleria “S. Cecilia” termina in prossimità del nuovo bivio Gazzi ed il limite di competenza della Società Stretto di Messina S.p.A è individuato alla fine della galleria artificiale, coincidente con la progressiva Km 17+573 del binario pari.

Le stazioni

Sono previste tre fermate urbane: Europa (nei pressi dell'incrocio con viale Italia), Annunziata e Papardo. A ciò si aggiungono le nuove "Messina Ponte" e "Messina Gazzi" in prossimità della confluenza con le linee già esistenti per Catania, Siracusa e Palermo.

Le nuove fermate urbane

Le fermate “Papardo” e “Annunziata” avranno due binari di corsa e le banchine saranno tra loro collegate sia da un corpo centrale attrezzato con i sistemi di risalita (scale mobili, fisse e ascensori) sia da transetti trasversali di raccordo tra le banchine esterne ed una galleria in affiancamento di sviluppo longitudinale pari alla stazione stessa e parallela ai binari, avente finalità di servizio e di evacuazione in caso di pericolo. La stazione “Europa” ha caratteristiche costruttive e distributive molto simili, con le uniche differenze relative alla lunghezza di banchina, in questo caso 400 m e l’assenza del binario di precedenza. 

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