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Sabato, 27 Aprile 2024

VIDEO | Ponte sullo Stretto, Anna Giordano: "Tutti i nodi ambientali ancora da superare, a cominciare dall'acqua"

Una delle leader del Wwf in Sicilia, alla due giorni organizzata a Forte San Jachiddu sul tema “La città cantiere”, mette a nudo le anomalie del progetto: "Neanche una riga su come dovrebbe funzionare l'approvvigionamento idrico"

“Nel progetto Ponte del 2011-2012 non era chiaro come avrebbe funzionato l’approvvigionamento idrico legato alla costruzione. Addirittura hanno scritto che l’avrebbero presa dall’acquedotto. Vogliamo ridere o piangere? Anche nel progetto di adesso, nello studio di incidenza che sto leggendo, non c’è una riga su quanta acqua e da dove la prenderanno”.

E’ uno dei tanti punti interrogativi che restano in sospeso dopo l’approvazione da parte deI cda della società Stretto di Messina dell’aggiornamento del “progetto definitivo” (risalente al 2011) per il relativo ponte, predisposto dal contraente generale Eurolink.

A mettere in evidenza tutte le anomalie che riguardano l’aspetto ambientale Anna Giordano, una delle leader del Wwf in Sicilia, vincitrice del Premio Goldman per l’ambiente nel 1998 e nel 2021 insignita del premio nazionale Luisa Minazzi.

Una vita dedicata alle questioni ambientali, oggi ha partecipato alla due giorni organizzata a Forte San Jachiddu sul tema “La città cantiere”.

Giordano ha puntato l’attenzione sulla necessità di chiarire le voragini che il progetto presenta sul piano ambientale. Quello dell’acque è solo un esempio. “Solo per il blocco di ancoraggio, una piccola parte dell’intero progetto – ha spiegato -  servirebbero 39 milioni di litri di acqua. Tradotto: i cittadini che già soffrono oggi per le carenze idriche se lo possono domandare come si affronterebbe?”.

Tutto quest avviene in un territorio dove non piove da mesi, dove agricoltori e allevatori manifestano messi in ginocchio anche dalla crisi idrica, tanto che a febbraio il presidente della Regione Renato Schifani ha dichiarato lo stato di calamità naturale da siccità severa nell’intero territorio isolano. Come è possibile ignorare dunque tutte le problematiche legate all’impatto dell’opera sull’ecosistema resta dunque l'interrogativo principe insieme alla certezza che serve una nuova procedura di Valutazione d’impatto ambientale, che risponda alle richieste d’integrazione contenute nella verifica di ottemperanza arrivata a suo tempo sul progetto definitivo del 2011, quando vennero rilevate 27 prescrizioni e solo 6 delle quali risultavano ottemperate.

Eppure, a sentire Anna Giordano, la questione sembra essere marginale per governo, società Stretto e contraente. “L’aspetto legato a una parte dell’immenso patrimonio naturalistico dello Stretto, che è una delle più alte biodiversità al mondo, è stata finora l’unica cosa che il ministero dell’ambiente ha platealmente contestato e bocciato dell’intero progetto ponte – ha spiegato - Su questo mi sto concentrando. E vi posso dire che su questo aspetto fondamentale, che ovviamente interessa anche la cantieristica con le relative espropriazioni, non c’è alcun aggiornamento. Su fauna, flora, ecosistema, habitat, acqua non c’è assolutamente nulla. Tutte le affermazioni che riguardano l’aver modificato e migliorato il progetto, quindi in teoria quello che è stato rilevato dal ministero nel 2013, non corrisponde a nulla del progetto definitivo. E’ tutto dal primo all’ultimo demandato al progetto esecutivo. Cosa discutibilissima sotto il profilo normativo e ambientale”.

Gli incontri sono stati organizzati dal Movimento No Ponte che vede tra gli organizzatori Gino Sturniolo intervenuto anche per i saluti iniziali. Sturniolo ha voluto ringraziare anche Daniele Pompeiano responsabile di Forte San Jachiddu oggi in tutto il suo splendore, un piccolo gioiello della città. Sono intervenuti anche Mariella Valbruzzi, Elio Conti Nibali, Aurora Notarianni e Carmelo Briguglio nonchè movimenti e attivisti della Val di Tusa e del Trentino. Interventi anche in collegamenti video da Barcellona.

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