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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Lo Stretto diventi patrimonio dell'Umanità", la proposta con appello alla Meloni

Il presidente dell'Associazione Articolo 9, Fabio Granata, rilancia l’idea della iscrizione dello Stretto nella WHL: "Ecco l'unico ponte che vale la pena costruire. La premier tolga subito di mano il giocattolo a Salvini"

“Lo Stretto di Messina deve essere subito inserito nella W.H.L. Unesco come Patrimonio ambientale, paesaggistico, geologico e geomorfologico dell’Umanità. La Convenzione UNESCO per il Patrimonio Mondiale stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza universale debbano essere conservati quali patrimonio di tutta l’umanità. Lo Stretto deve essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica. L’inserimento nella World Heritage List costituirà  un riconoscimento straordinario che implica un  forte impegno e responsabilità in merito alla protezione di questo Luogo dell’Anima e del Mito”.

Questa la proposta lanciata da Fabio Granata, presidente della Associazione Articolo 9 e già parlamentare nazionale e assessore regionale ai Beni Culturali, rilancia l’idea della iscrizione dello Stretto nella W.H.L.

Secondo Granata è “Inconcepibile e gravissimo proporre di devastare la magnificenza dello Stretto e il tessuto urbano già compromesso di Sicilia e Calabria con la ricorrente Idea del Ponte, struttura inutile e irrealizzabile, priva di un vero progetto esecutivo".

"Una proposta arrogante finalizzata solo a tenere in vita e rilanciare un enorme carrozzone clientelare e propagandistico - scrive - Abbiamo dimostrato in queste settimane di mobilitazione che la tutela dello Stretto e la promozione di un Modello per la sua Area, supera gli steccati politici e fa incontrare le persone ben al di là delle appartenenze di schieramento, nel nome della ragionevolezza. Il sostegno “ideologico”  al Ponte sembra invece esser diventata l'unica idea per il sud di chi non ha mai avuto una sola Idea per il Sud. Il Ponte peraltro non ha progetto e quindi non può avere copertura finanziaria da parte del Governo - ha aggiunto il Presidente di Articolo 9 -. Servirebbe solo a impiegare enormi  risorse in chiave propagandistica e clientelare, somme invece indispensabili per affrontare  problemi e limiti  drammatici che tra la Sicilia e la Calabria restano immutati e irrisolti da sempre. Rammendare il territorio e il degrado urbano, agire sul dissesto idrogeologico, contrastare e prevenire gli incendi che distruggono ogni estate enormi quote di biodiversità e paesaggio, collegare con strade e ferrovie degne di questo nome le Città della Calabria e della Sicilia sono la vera priorità. Invece del Ponte Chi si illude di trovare consenso su questa autentica truffa del Ponte sarà smentito e fermato".

“Non tutti hanno un prezzo", conclude  Fabio Granata "e le tante zone grigie di una borghesia  amorale  attratta solo dalla gestione delle  risorse da investire sull’ immaginifico progetto del Ponte, rappresentano il nemico principale da contrastare. Restano sullo sfondo i profondi dubbi di costituzionalità sull'iter seguito e lascia sgomenti la  mancanza di un vero  dibattito pubblico che coinvolga la popolazione anche attraverso un Referendum consultivo. Riconoscimento Unesco dello Stretto e Referendum Consultivo saranno la nuova frontiera di un impegno per bloccare sul nascere questa follia. Giorgia Meloni ci ascolti e tolga il “giocattolo” dalle mani di Salvini e lo faccia prima che il suo richiamo al sogno diventi l’incubo della ennesima, ciclopica e devastante, incompiuta”.

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