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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Protesta dei trattori, continua la mobilitazione in Sicilia: cosa succede questa settimana

Domani la prima riunione dell'Unità di crisi sull'agricoltura istituita dal governo regionale ma agricoltori e gli allevatori pronti per la "manifestazione di San Valentino" dopo la protesta con De Luca. Occhi sono puntati anche sulla Capitale con gli operatori che chiedono di essere ospitati al Festival di Sanremo

Continua anche in Sicilia la protesta dei trattori. Sono pronti a portare avanti la mobilitazione, dopo che anche sabato e domenica si sono mobilitati dalla Lombardia alla Sicilia. "Accerchieremo Roma, e non per un solo giorno e non solo con i trattori", annuncia Danilo Calvani, leader del "CRA Agricoltori traditi". "Raggiungeremo Roma tramite la via Cassia, l'obiettivo è quello di convogliare più mezzi possibile", dice uno dei portavoce della protesta, Andrea Papa.

Ieri da Falcone a Milazzo anche i trattori capitanati dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca che ha annunciato “la manifestazione di San Valentino”. “Al fianco di allevatori e agricoltori – ha detto il sindaco di Taormina - ci vedremo mercoledì 14 febbraio a Palermo, in Piazza Indipendenza, davanti a Palazzo d’Orleans. Quella è la sede dove battere i pugni, dove chiedere rispetto. Dal presidente Schifani e dai suoi sodali esigiamo risposte chiare: fatti non chiacchiere. Oggi da Falcone a Milazzo, in provincia di Messina la marcia degli agricoltori e allevatori per dire basta alle politiche europee che stanno devastando la nostra agricoltura, con la complicità del governo Meloni che invece di andare incontro alle richieste di queste persone ha deciso di aumentare le tasse. Noi con loro".

La manifestazione di San Valentino a Palermo sarà aperta a tutti, a tutte le forze politiche d’opposizione e anche a quelle della maggioranza. “Non sarà protagonista la politica – è l’impegno - noi siamo solo al servizio di agricoltori e allevatori che aspettano risposte certe dalla politica nazionale ed europea. E abbiamo il dovere di lottare per loro”.

Gli esponenti di Pd, Sud chiama Nord e M5S, che rappresentano l’opposizione all’Assemblea regionale siciliana hanno chiesto al presidente dell’Ars «di riunire al più presto una conferenza dei capigruppo per convocare una seduta d’aula al parlamento regionale durante la quale confrontarci sulle iniziative da intraprendere a sostegno del comparto agricolo».

Le ragioni della protesta in Italia e in Sicilia

Le ragioni della protesta risiedono principalmente in un livello di retribuzione giudicato inadeguato e nel ricollocamento dei sussidi. Sotto la lente il costo di materie prime e del carburante che aumenta, mentre i prodotti finiscono sul mercato allo stesso prezzo e ai produttori e agli allevatori restano però solo le briciole. In Sicilia, in particolare, pesa di più la concorrenza dei paesi che non devono rispondere alle regole imposte dalla Comunità Europea nonché la siccità e il gap infrastrutturale.

Domani è prevista, alle 15 a Palazzo d'Orléans, la prima riunione dell'Unità di crisi sull'agricoltura istituita dal governo regionale con l'obiettivo di fronteggiare le gravi difficoltà che il settore sta vivendo in Sicilia, come nel resto d'Europa. A presiederla sarà l'assessore regionale, Luca Sammartino. La prima riunione si svolgerà alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani. Ne fanno parte, oltre all'assessore, i dirigenti generali dei dipartimenti Agricoltura, Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe), Acqua e rifiuti e Protezione civile, oltre al segretario generale dell'Autorità di bacino.

Questi i principali compiti assegnati alla Commissione: ricevere le segnalazioni delle aree più colpite (ad esempio gli allevamenti senza acqua) e richiedere l'eventuale intervento della Protezione civile, coinvolgendo anche i Comuni; individuare la necessità di deroghe e provvedimenti che derivano dallo stato di crisi, che bloccano altri percorsi come, per esempio, l'agricoltura biologica; inglobare le strategie di adattamento climatico dell'agricoltura nei bandi del Piano strategico della Politica agricola comune (Psp), analizzando gli effetti del Pnrr e valutando la cancellazione di sussidi ambientalmente dannosi (come quelli su gasolio agricolo, meccanizzazione elettrica, acque reflue, ecc). La Commissione è aperta al confronto con le associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e rappresentanti del settore agricolo. 

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