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Cronaca

Coppe di vino al posto del seno, polemica sulla campagna anti alcol della Regione: "Sessista, un insulto alla dignità"

L'immagine con due calici di vino al posto del seno è comparsa sul sito istituzionale “Costruire Salute”. Rimossa dopo 24 ore. Le donne del Pd di Messina: “E' sul terreno della cultura che si misura autorevolezza e adeguatezza delle istituzioni”

Il volto e il busto di una donna tratteggiati in bianco e nero, in rosso due calici di vino a simboleggiare il seno e sotto, in piccolo, la scritta: "Quali sono le dosi giuste di alcol per la donna?". E' l'immagine scelta dall'assessorato regionale alla Salute per la campagna contro l'abuso di alcol fra le donne, comparsa sul sito istituzionale “Costruire Salute” e poi rimossa tra le polemiche dopo 24 ore.

Ma non poteva sfuggire all'indignazione partita sui social in tutta la Sicilia. Dalla Fondazione Bellisario ad Antonio Ferrante, candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico con la mozione “Ricominciamo dalla Sicilia.

Il manifesto ha scatenato anche la reazione della rappresentanza donne PD Messina. "L' immagine utilizzata - scrvono - è un evidente insulto alla dignità delle donne ed essa ha infatti generato una profonda indignazione trasversale  e condivisa, al di là,  quindi, delle diverse appartenenze politiche. Tuttavia, quell' immagine,  forse ancor di più, è un  insulto alla cultura della nostra terra, nella nostra terra.  Il fatto che un grafico qualunque l'abbia ideata può non stupirci più di tanto,  ma ci fa sobbalzare la consapevolezza che essa abbia avuto poi l' approvazione necessaria alla divulgazione da chi di competenza all' interno  di un assessorato della Regione Sicilia.  A nulla vale il fatto che, subissata di  critiche, l' immagine sia stata ritirata, troppo facile e troppo tardi comunque!! Noi donne del PD di Messina,  consapevoli del nostro ruolo, non possiamo non prendere le distanze da tanta grettezza. E' sul terreno della cultura - conclude il documento - prima ancora che su quello della politica, che si misura l' autorevolezza, l' adeguatezza, delle istituzioni  che sono deputate a rappresentarci tutti, donne e uomini, con rispetto e pari dignità,  pena il disincanto, l' indignazione e l'inevitabile perdita di fiducia nell' istituzione stessa".
Seguono le firme di:

Laura Giuffrida
Maria Baronello
Angela Bottari
Tindara Cannetti
Ivana Gagliano
Lidia Gaudio
Maria Lapoli
Eleonora Maffei
Valentina Patti
Antonella Russo
Marisa Trimarchi

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