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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Sant'Agata di Militello

Chiusura del punto nascita a Sant'Agata Militello, la Regione chiede chiarimenti all'Asp

Il direttore generale “cerca” personale medico per la riapertura e annuncia verifiche in tutti gli ospedali per la messa in sicurezza elettrica dopo il black out a Lipari. Ma i nodi da sciogliere sono di più. A cominciare dal milione di euro promesso per il potenziamento

Dal punto nascita di Sant’Agata di Militello chiuso, alla carenza di personale medico e infermieristico ai back out che costringono i pazienti pronti per la sala operatoria ad essere portati con urgenza in altri ospedali.

Non c’è pace per la sanità a Messina anche se il direttore generale sembra armato di buone intenzioni.

Due i fronti che Paolo La Paglia vuole monitorare con attenzione. “Preso atto dei black out elettrici verificatisi nei giorni scorsi a Lipari che hanno interessato anche l'Ospedale con vari malfunzionamenti di apparecchiature soprattutto telefoniche e telematiche – spiega La Paglia - ai fini aumentare tutti i livelli di sicurezza l'Asp di Messina, in collaborazione con Engie, società che cura il servizio energetico nei presidi ospedalieri, porterà a compimento uno studio approfondito, in tutti gli ospedali aziendali, finalizzato a migliorare la sicurezza elettrica con verifiche approfondite dei gruppi di continuità e delle cabine di tensione. Ho disposto che le verifiche necessarie ed urgenti abbiano inizio oggi e in particolare, tra venerdì e domenica si svolgeranno a cominciare dal presidio ospedaliero di Lipari, estendendosi successivamente in tutti gli altri".

La Paglia affronta anche il problema della chiusura de punto nascite a Sant’Agata di Militello dopo la conferenza dei sindaci del distretto tenutasi mercoledì 2 ottobre che non è riuscita comunque a fare chiarezza sulle prospettive future e la possibile riapertura. Anzi ha fatto crescere le preoccupazioni sul destino dell’intero presidio dal momento che è emersa una forte carenza di personale medico.  Ma per i sindacati i motivi sarebbero anche altri e intravedono una strategia per potenziare altri ospedali a scapito del presidio di Sant’Agata e di Lipari. In dubbio c’è anche l’effettiva erogazione del milione di euro promesso per il potenziamento che sembrerebbe non siano mai giunti all’Asp di Messina.

“In merito alla temporanea sospensione dell'evento nascita presso la divisione di Ostetricia, disposto dal direttore sanitario di presidio Paolina Reitano – spiega La Paglia -  il giorno dopo l’incontro con i sindaci,  giovedì 3 ottobre, è stata inviata una nota ai direttori generali delle altre tre aziende dell'area metropolitana di Messina per chiedere medici. Non mi arrendo e voglio superare la temporanea sospensione prima possibile- conclude La Paglia - e non avendo risorse interne ho chiesto aiuto alle altre tre aziende di Messina per avere in prestito (prestazioni aggiuntive) medici Anestesisti e Pediatri da impiegare presso il punto nascita di Sant’Agata, per permettere al comprensorio dei Nebrodi di avere un punto nascita in piena sicurezza."

Ma quello che contestano i sindacati non punta solo sulla carenza di personale ma anche sul percorso assistenziale del punto nascita. In sintesi, il reparto di ostetricia dovrebbe essere in continuità con il reparto di pediatria e invece sono su due piani differenti con il risultato che quando nasce un bambino per portarlo al piano di sopra deve attraversare i laboratori di analisi.

Nei giorni scorsi la Fpl Uil aveva inviato queste perplessità anche alla Procura della Repubblica e all’assessorato regionale alla Sanità che ha già scritto una nota urgente chiedendo chiarimenti a La Paglia sui dubbi di Giuseppe Calapai e Mario Macrì che hanno chiesto anche l’intervento dei Nas.

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