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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Reddito di cittadinanza, altri quattro furbetti a Salina: la finanza intensifica i controlli

Lavoravano in nero nel settore della ristorazione. Da quando è scattato il provvedimento sono oltre trenta le denunce in Sicilia. La ‘black list’ della Guardia di Finanza su chi ha manifestato propensione a intercettare provvidenze pubbliche simulando il suo stato economico

E siamo a trentuno. O “su” di lì. Stiamo parlando dei furbetti del reddito di cittadinanza. Chiaramente solo di quelli individuati e denunciati in Sicilia dalla partenza del provvedimento.

Gli ultimi quattro illeciti sono stai scoperti dall’ispettorato del lavoro a Salina. Si tratta di quattro persone, che nonostante usufruissero del reddito di cittadinanza, lavoravano "in nero" in una struttura turistico-alberghiera eoliana.

Il record a Palermo con undici denunciati. L’ultimo nei giorni scorsi, un trentenne che lavorava in nero per una ditta di pulizie. Da contraltare, a Palermo, ci sono anche quelli che percepiscono il reddito e si sono organizzati per pulire le strade come volontari.

Nei casi finora riscontrati la dinamica è sempre uguale: la moglie disoccupata va al Caf e fa richiesta del reddito di cittadinanza per l’intero nucleo familiare mentre il marito lavora in nero. Oltre alla denuncia, cosa rischiano i “Furbetti del reddito di cittadinanza”? Un processo immediato e da 1 a 6 anni di carcere. 

Già a febbraio erano stati annunciati movimenti anomali tanto che il Comandante interregionale dell’Italia Sud-Occidentale della Guardia di Finanza, il generale Carmine Lopez, aveva disposto un censimento “delle posizioni di tutte le persone che manifestano la propensione ad atteggiarsi a furbetti”. Una sorta di ‘black list’ di “chi ha manifestato propensione a intercettare provvidenze pubbliche simulando il suo stato economico”. “Queste persone saranno tenute d’occhio”, aveva spiegato il comandante Lopez.

“Solo a Palermo ci sono stati nel mese di gennaio oltre 1.000 cambi di residenza, e nella prima settimana di febbraio sono già state fatte 200 richieste di cambi di residenza. E parliamo solo della città di Palermo”. Ecco perché la decisione di disporre “un censimento delle posizioni di tutte queste persone”.

“Senza parlare delle ‘crisi matrimoniali’ che la possibile introduzione del reddito di cittadinanza ha determinato – ha spiegato ancora il generale Lopez all'Adnkronos – Perché una cosa è avere a disposizione 780 euro ciascuno, un’altra cosa è avere oltre 1.200 euro a nucleo familiare. Se, invece, ci si separa sono 780 euro a testa. Sono pochi soldi se consideriamo il caso singolo, molti se si sommano”. Ecco perché le Fiamme gialle hanno deciso di vederci chiaro. “La guardia di finanza – dice ancora il generale Lopez – censisce queste situazioni con attività di intelligence e poi, facendo ricorso alle banche dati, sviluppa i dati a disposizione”.

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