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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, guerra sui rientri nell'isola ma monta la protesta anche dei siciliani bloccati all'estero

Dopo l'ennesimo caos ai traghetti si torna a invocare la chiusura ma chi è rimasto fuori non ha “supporto morale e logistico”. La denuncia del segretario regionale del Codici Sicilia Zammataro: “Inqualificabile il comportamento di certe compagnie aeree che hanno continuato a vendere biglietti”

Notte movimentata all'arrivo dei traghetti a Messina a causa delle centinaia di auto sbarcate in Sicilia. Dopo l'allarme nella tarda serata il governatore siciliano Nello Musumeci che tuona “il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello" e il sindaco Cateno De Luca “Si continua con la logica della Sicilia pattumiera d’Italia! Mi auguro che sia gente autorizzata in base alle nuove disposizione” anche il segretario dell’Orsa Mariano Massaro chiede di fermare subito gli ennesimi “rientri” in Sicilia.

Secondo Massaro visto lo stato di assoluta emergenza, il presidente della Regione, nelle more dell’invocato intervento del Governo Nazionale, “avrebbe dovuto utilizzare, in tempo reale, tutti i poteri di cui dispone per impedire l’ennesimo afflusso”.

Per il segretario dell’Orsa, altresì criticabile è la gestione del Governo centrale che ha annunciato il dPCM del 22 marzo con l’argo anticipo rispetto all’effettiva entrata in vigore - 23 marzo 2020- innescando, per la seconda volta, il fuggi, fuggi generale. “Questa Organizzazione Sindacale ha più volte segnalato al Presidente del Consiglio Conte e al Governatore Musumeci che l’annunciato “isolamento della Sicilia” nei fatti non si è mai concretizzato – si legge nel documento indirizzato a Conte, ai ministri della Salute e dei Trasporti nonché al prefetto, al governatore e al sindaco di Messina - Oltre all’evento di cui trattasi, resta l’anomalia del treno Intercity 723 che giornalmente imbarca sui traghetti ferroviari per trasportare all’interno dell’isola una media di 150/200 passeggeri provenienti da Roma. I controlli sono pressoché inesistenti. Nella Sicilia che secondo i proclami dei Governi Nazionale e Regionale dovrebbe essere “blindata”  sono blindati in casa solo i siciliani, per il resto sono giunti oltre 40.000 viaggiatori a vario titolo. Se in Sicilia si dovesse verificare un contagio di massa simile a quello che ha colpito Regioni come la Lombardia e l’Emilia Romagna, l’isola non ha gli strumenti sanitari per resistere, sarebbe un’ecatombe nel giro di pochi giorni. Intanto in data odierna i casi di contagio in Sicilia sono quasi raddoppiati rispetto a ieri. Nell’interesse nazionale – conclude - si intervenga subito a isolare una regione dove la situazione è al prologo del dramma. State giocando col fuoco”.

Una protesta che cresce di pari passo col disagio dei siciliani bloccati all’estero. Oltre i casi limite, come quello della mamma palermitana che ha lanciato un appello per far rientrare il figlio 17enne rimasto senza lavoro in Francia dopo la chiusura dei ristoranti, sono tante le richieste di aiuto che in questi giorni sono arrivate all’Associazione dei Consumatori Codici Sicilia- Centro per i Diritti del Cittadino - da parte di siciliani che avevano acquistato dei biglietti andata e ritorno per località estere e che ad oggi si trovano impossibilitati a rientrare anche a causa della cancellazione dei voli da parte delle compagnie aeree e della chiusura degli scali aereoportuali.

Lo afferma in una nota l’avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale del Codici Sicilia secondo il quale "è inqualificabile il comportamento di certe compagnie aeree che nelle ultime settimane hanno continuato a vendere i biglietti, anche a ridosso dei provvedimenti di limitazione degli spostamenti, consentendo ai viaggiatori di partire con il biglietto di andata e ritorno, salvo poi cancellare senza alcun preavviso le tratte di ritorno, abbandonando i passeggeri nei paesi esteri senza fornire loro un volo alterativo di rientro e lasciandoli senza alcuna assistenza. In molti dei casi che sono arrivati alla segreteria di Codici, la partenza era dovuta prevalentemente a gravi motivi familiari o a problemi di lavoro".

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"Stiamo assistendo decine di siciliani bloccati all'estero - prosegue Zammataro - e spesso si tratta di nuclei famigliari letteralmente divisi. Per tale ragione stiamo preparando un esposto-denuncia che indirizzeremo alle Autorità di Controllo (Enac e Ministero dei Trasporti) e all’Autorità Giudiziaria con il quale chiederemo al Governo di sanzionare in modo esemplare il comportamento totalmente irresponsabile delle compagnie aeree che sta mettendo in serio pericolo i nostri connazionali e inoltre chiederemo all’Autorità Giudiziaria di accertare la presenza di eventuali reati relativi al comportamento posto in essere dalle compagnie Aeree".

"Inoltre - conclude il segretario di Codici - i viaggiatori si trovano privi anche del supporto del Governo Italiano. I numeri telefonici indicati sul sito della Farnesina risultano perennemente occupati o irraggiungibili! Alla luce di quanto detto, chiediamo al Governo Nazionale di intervenire subito prevedendo un piano di rientro complessivo di tutti gli italiani all’estero che risiedono in Italia. Chiediamo altresì al Governo di requisire tutti gli elenchi dei passeggeri in possesso dei vettori, cosi da poter contattare i passeggeri dei voli cancellati e offrire loro supporto morale e logistico. E’ necessario che il Governo si attivi subito perché non c’è più tempo!".

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