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Cronaca Mistretta

Condannati per la manifestazione contro la chiusura del tribunale di Mistretta, si torna in udienza

In 79 condannati per interruzione di pubblico servizio ma nel decreto penale mancava la possibilità di presentare istanza per la messa alla prova. Il giudice accoglie le motivazioni dei legali

Torneranno in udienza il 24 gennaio i 79 manifestanti condannati per aver bloccato nel 2013 la stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra contro la chiusura dei tribunali di Nicosia e Mistretta. Un sit in pacifico che è costato a coloro che protestavano, tra cui tanti amministratori, 15 giorni di reclusione, convertiti in  3.750 euro di multa pecuniaria, pena sospesa.

Ora, gli avvocati Antonio di Francesco e Salvatore Timpanaro, hanno chiesto e ottenuto la nullità del decreto penale di condanna perchè mancava l’avvertimento della facoltà di richiesta di messa alla prova, ovvero la possibilità di svolgere un periodo di lavori socialmente utili in alternativa alla pena.

Il giudice monocratico del Tribunale di Patti, Vincenzo Mandanici, accogliendo l'istanza fatta propria da tutti gli imputati, ha rinviato infatti il procedimento al  24 gennaio 2020  disponendo la notifica di nuovo decreto di citazione a giudizio stavolta con l’avvertimento della possibilità di presentare istanza per la messa alla prova che, se accolta, sospende il procedimento penale.

La storia

Il sit-in venne organizzato contro la chiusura dei tribunali di Nicosia e Mistretta. Pacificamente, numerose persone  parteciparono alla manifestazione, debitamente preannunciata agli organi di polizia, occupando i binari della stazione ferroviaria, ma, inevitabilmente andò in tilt tutto il sistema di circolazione, con treni soppressi e ritardi sino a 140 minuti, tanto che per garantire la sicurezza del trasporto ferroviario, le Ferrovie dello Stato bloccarono la circolazione tra Messina e Palermo per quattro ore, dalle 7 alle 11.

Tra i manifestanti: cittadini, sindaci, avvocati, studenti, amministratori dei Nebrodi, tutti animati dall’intento comune di evitare la soppressione  dei Tribunali di Mistretta e Nicosia. Un’iniziativa forte, che vide scendere sui binari, rappresentanti  delle associazioni del territorio, professionisti e semplici cittadini quanto inutile: entrambi i tribunali furono soppressi.

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