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Cronaca Mistretta

Le mani della mafia sulla Fiumara d'Arte, otto condanne: assolto Tamburello

"non ha commesso il fatto" l'ex consigliere comunale attualmente ai domiciliari, 7 anni e 6 mesi per Vincenzo Lo Re e tre alla zia cartomante. L'indagine sull'appalto da un milione di euro bandito dal comune di Mistretta per lavori di valorizzazione dei siti

Assolto l'ex consigliere comunale Vincenzo Tamburello e condannati Giuseppe Lo Re a 7 anni e sei mesi di reclusione e Isabella Di Bella a tre anni, accusati di tentata estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso.

E’ la sentenza del collegio giudicante del tribunale di Patti presieduto da Ugo Scavuzzo (a latere Francesco Torre ed Eleonora Vona ) che mette un punto all’operazione “Concussio”, sulla tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’appalto da un milione di euro bandito dal comune di Mistretta per lavori di valorizzazione dei siti della “Fiumara d’arte”.

Per gli altri 6 imputati pene per oltre 12 anni.

Il  pm Francesco Massara, aveva chiesto 46 anni di carcere per i nove imputati. Assolto l’ex consigliere comunale del Comune di Mistretta (che fu anche sciolto per infiltrazioni mafiose) arrestato il 20 aprile 2018 e attualmente ai domiciliari, il commercialista Vincenzo Tamburello, difeso dagli avvocati Eugenio Passalacqua e  Alessandro Pruiti Ciarello. 

L’indagine fu avviata nel 2015, dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Messina, coordinata dai pm della Dda Angelo Cavallo, nei confronti della famiglia mafiosa di Mistretta. Secondo l’accusa si trattava di un tentativo di estorsione, posto in essere dal consigliere Tamburello, sospeso dalla prefettura, in concorso con altre due persone, di cui una già destinatario di un provvedimento di sequestro dei beni, Giuseppe Lo Re, 56 anni, di Caronia, legato a Cosa nostra palermitana, in particolare al mandamento di San Mauro Castelverde, ai danni di due imprenditori titolari dell’impresa “Pegaso” di Brolo, Rosario Fortunato e la moglie Barbara Scaffidi, aggiudicatari dell’appalto, del valore di circa 1 milione di euro, indetto dal  Comune di Mistretta e finanziato dall’Unione Europea per la riqualificazione dei dodici siti dove sono installate le opere d’arte contemporanea che costituiscono il noto percorso culturale Fiumara d’Arte, dal mecenate Antonio Presti.

Giuseppe Lo Re è sottoposto ad altri procedimenti, con beni sequestrati e confiscati per un valore di 25 milioni di euro, si trova attualmente ai domiciliari mentre la zia,  la cartomante di Acquedolci Isabella Di Bella, 70 anni, è sottoposta all’obbligo di dimora. 

Gli altri 6 imputati accusati, in concorso con Giuseppe Lo Re, di intestazione fittizia di beni, sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e 4 mesi Annamaria Hristache,   2 anni per Giuseppe Belvedere, Dimitrina Dimitrova, Florian Florea, Dimona Dimitrova Gueorguieva, e 2 anni e 2 mesi per Mario Bonelli.

Secondo il racconto degli imprenditori furono avvicinati da Tamburello, il quale, avrebbe rappresentato loro che la ditta che aveva ottenuto l’appalto prima del ricorso, aveva già versato la somma di 50 mila euro ad alcuni soggetti del luogo, i quali li avevano restituiti, poiché quella ditta era stata estromessa dai lavori. Tamburello avrebbe richiesto la corresponsione di 35 mila euro, da devolvere ad una donna, la sorella di Pietro Rampulla, Teresa, noto come l’artificiere della strage di Capaci.

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