E' la società dei fratelli Cambria quella è finita nel mirino dei Finanzieri che stamani hanno eseguito un sequestro di quasi tre milioni di euro. La società non avrebbe versato l'Iva per il 2019 nonostante la dichiarazione fatta all'erario.

La società è attiva nella gestione di supermercati e presente in numerosi centri della fascia tirrenica della provincia. Le indagini sono scattate a seguito di un'attività di controllo tributario effettuato dalla Direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate, con cui il 25 ottobre scorso la Guardia di finanza di Messina e Procura di Barcellona Pozzo di Gotto hanno siglato un accordo di collaborazione, avente proprio la finalità di rendere più tempestivi i flussi informativi in tema di reati tributari. Gli accertamenti, hanno permesso di accertare come la società, in relazione al periodo d’imposta 2019, avesse omesso di versare l’imposta sul valore aggiunto per un ammontare pari a circa 3 milioni di euro, nonostante oggetto di corrispondente dichiarazione Iva presentata nel settembre 2020, ma soprattutto un evidente stato economico fortemente dissestato.

Supermercati e mancato versamento delle imposte, scatta il sequestro per tre milioni di euro

Di qui la richiesta di sequestro avanzata dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto al giudice e, successivamente, l’intervento del Tribunale di Messina – Collegio per il Riesame che, con l’odierna ordinanza, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente. In concreto, la misura ablativa ha interessato i saldi dei conti correnti societari e del legale rappresentante, estesa, inoltre, alle quote societarie di sua proprietà e unità immobiliari, fino all’intera concorrenza dell’importo oggetto dell’omesso versamento. 

L'azienda era già stata coinvolta in una indagine che aveva portato alla luce il regime di monopolio messo in atto nel settore da una cosca di 'ndrangheta calabrese. I giudici hanno disposto il sequestro per il recupero delle imposte sottratte allo Stato. Il provvedimento ha interessato i conti correnti societari e del legale rappresentante dell'azienda. Colpiti anche le quote societarie nelle mani del rappresentante della società e alcuni suoi immobili.