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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

In bagno con i topi, è guerra sulla sicurezza al consorzio autostrade dopo la multa a Minaldi

Ratti e serpenti in bagno, ma anche infiltrazioni d'acqua e poca formazione per il personale. Il direttore generale chiede chiarimenti dopo aver deciso che pagherà di tasca propria l'ammenda dell'Asp e annuncia provvedimenti disciplinari. Sott'accusa Santonoceto. Che si difende...

Serpentelli e topi in bagno, in particolare ai caselli autostradali di Rometta e Villafranca. Qualche maniglione della porta da sistemare, infiltrazioni d'acqua, finestrini rotti e retroilluminatori dei videoterminali che non funzionano più e vanno sostituiti anche perché si tratta di attrezzature montate vent’anni fa, le sedute dei casellanti per le quali è stata bandita una gara da ventimila euro andata però deserta.

Ma anche la messa in sicurezza dei percorsi che devono fare gli esattori per l’emettitore dei biglietti.

E, soprattutto, la formazione del personale, non quelli trimestrali assunti tramite la Tempor -che per contratto devono arrivare già formati - ma i dipendenti che non si riesce a mettere insieme a gruppi di 25 per consentire lo svolgimento dei corsi di primo soccorso, antincendio, formazione e informazione in quanto le carenze del personale sono tante e c’è difficoltà a toglierli dall’esazione permetterli qualche ora fra i banchi.

Benvenuti al Consorzio autostrade, dove queste carenze sono state verificate e contestate anche dalla polizia giudiziaria che ha multato il datore di lavoro del Consorzio, che poi è anche il direttore generale Salvatore Minaldi.

Una contestazione che si è tradotta non solo in una multa di duemila euro per Minaldi - che a quanto pare pagherà in “comode” rate  - ma in una guerra interna al Cas, dal momento che il direttore generale ha deciso di contestare  queste violazioni delle norme igieniche e sanitarie al responsabile dell’apposito Servizio (R.S.P.P.) istituito regolarmente all’interno del Consorzio ed alla attività dell’Area Tecnica. Anche perchè non si tratta di quisquiglie o punzillacchere come diceva Totò. I maniglioni alle porte, per esempio, sono importanti soprattutto di notte quando gli esattori na anche le esattrici fanno il turno in solitario, che fino a qualche anno fa non si faceva proprio per l’inesistenza (e mancano tutt'ora) degli occorrenti segnalatori di emergenza montati nei caselli delle altre autostrade d’Italia.

Si tratta di Francesco Santonoceto, da anni responsabile del settore, e del direttore tecnico di esercizio, l’ingegnere Giovanni Raffa, in comando al Cas solo da pochi mesi. Sette giorni di tempo per rispondere sulle carenze in questione con l’annuncio di un possibile procedimento disciplinare. Non è chiaro se per recuperare i soldi che dovrà pagare di tasca propria Minaldi o se per risolvere i problemi della sicurezza al Cas anche sull’argomento il direttore generale - fa sapere tramite l’addetto stampa Sandro Cuzari - “non vuole parlare, vista la delicatezza della questione”.

“Sono sereno - spiega invece Santonoceto - primo perché le carenze in questione erano già state segnalate precedentemente alla direzione generale, secondo perché si tratta di interventi di facile soluzione e perché so di aver operato bene. Non è colpa mia la carenza di personale che non consente di togliere gli esattori dai caselli e farli partecipare ai corsi antincendio a gruppi di 25 così previsto dai vigili del fuoco, non è certo una mia responsabilità se la gara per le sedute va deserta. Insieme a Raffa abbiamo già tutto quello che serve per replicare a Minaldi e abbiamo già avviato una serie di provvedimenti per risolvere alcune emergenze come derattizzazione in tutti i caselli a cominciare da Rometta e Villafranca. Se scatta il provvedimento disciplinare? Saprò farmi consigliare da qualche avvocato”.

Intanto, mentre sono in corso altre indagini sulla sicurezza, Santonoceto ha presentato le proprie dimissioni dal momento da oltre un mese ha accettato l’incarico di segretario aziendale della Federazione trasporti della Cisl.

“Sì, mi sono dimesso il 12 agosto – spiega Santonoceto – per questioni di opportunità. Ho assunto un ruolo di tutela nei confronti dei dipendenti che mi rende di fatto incompatibile con l’incarico. Il problema è che sono stato diffidato a dimettermi. Ma questa è un’altra storia”.

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