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Tindari, Ricciardi: “Festival nel limbo, servono regole certe per salvare la cultura”

Mentre si annuncia il concerto di Diodato, il direttore artistico dell'importante rassegna lancia l'Sos: “Il Parco è interdetto al pubblico e non ci sono indicazioni sulla possibile riapertura e l'organizzazione della logistica”. Martedì l'incontro con Samonà

Date degli spettacoli? Ma di cosa parliamo? “Sarebbero perniciose, scorrette, illegali”. E’ amara la lettera del direttore artistico del Tindari festival Anna Ricciardi che torna a scrivere dopo l’appello alla Regione del 10 maggio sulle difficoltà augurandosi che dall’incontro con l’assessore regionale ai beni culturali possa esserci un charimento e dare una speranza agli artisti e agli organizzatori di uno dei festival più importanti d’Italia.

Nel frattempo, Anna Ricciardi, si dissocia “da qualunque iniziativa di organizzazioni o produzioni che non sono state ufficialmente confermate dagli Enti preposti”.

Di recente, la notizia, che l’Indigeno Fest 2020 si farà con un’edizione speciale in due date al Teatro Greco di Tindari. A comunicarlo, anche sul sito web ufficiale, i promotori dell’evento musicale, giunto alla sua settima edizione. Uno dei due concerti vedrà protagonista Diodato, che si esibirà al Teatro Greco martedì 4 agosto alle 6 del mattino.

Ma sul Festival del teatro antico, Anna Ricciardi mette in guardia. “A più di un mese dalla mia lettera aperta, corre l'obbligo e il dovere morale di comunicare lo stato dei lavori con onestà intellettuale e rigore etico - scrive -  Tutto ciò, soprattutto, in un momento così delicato e oscuro per il mondo del teatro, della musica e dello spettacolo e per rispetto degli artisti, degli organizzatori di opere liriche, degli impresari di musica leggera, delle compagnie di teatro e di danza e di tutti gli addetti ai lavori con i quali da febbraio scorso avevo concordato progetti da svilupparsi  per il festival 2020. Per tutti coloro, insomma, che insieme a me durante il lockdown, con grande pazienza, fiducia, collaborazione e propositività non hanno mai smesso di crederci, riformulando proposte di riapertura e rimodulando le proposte artistiche”.

“Il Parco archeologico – continua la nota - di cui il teatro è la punta diamante, è ancora interdetto al pubblico e non si conoscono, ad oggi, i tempi reali di riapertura, l'allestimento degli spazi scenici e degli spazi per il pubblico né l'organizzazione della logistica secondo le norme di sicurezza richieste. Tantomeno, fattore determinante per la scelta delle tipologie di performance, si conosce il numero reale di spettatori che il teatro potrà accogliere! Non ci sentiamo, pertanto, di comunicare nemmeno le date in fase di approvazione dalla commissione regionale per gli eventi, poiché risulterebbero, attualmente, perniciose, scorrette e illegali. Questo è il festival istituzionale e storico della città e la limpidezza e la credibilità costituiscono fattori, in questa fase delicata, irrinunciabili! Mi dissocio, nella qualità di direttore artistico, da qualunque iniziativa di organizzazioni o produzioni che non sono state ufficialmente confermate dagli Enti preposti.

“Imperterrite e costanti sono le nostre richieste di certezza nel rispetto, in primis, della sicurezza del pubblico e degli artisti stessi. Si sono susseguiti, negli ultimi giorni, incontri istituzionali e, con il direttore del Parco, e con l'assessore ai Beni culturali, per comprendere la possibilità di una fruizione del teatro greco. Le dichiarazioni sono piene di buone intenzioni, seppur prudenti e misurate – conclude Ricciardi -  ma non ci permettono ancora di rassicurare nessuno. Ci auguriamo che l'imminente incontro con l'assessore ai Beni Culturali, possa essere chiarificatore per tutti”. Martedì prossimo l'incontro con l'assessore Alberto Samonà.

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