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Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

Operazione “Triade”, dieci le condanne definitive per il traffico di droga nel triangolo Nebrodi Milazzo e Barcellona

La decisione della Cassazione per il troncone dei giudizi abbreviati decisi dalla Corte d'Appello a luglio 2018. Le indagini scattane nel 2016 con la scoperta di ingenti quantitativi di hashish e marijuana che viaggiava fra le mulattiere

Diventano definitive le dieci condanne per il troncone dei giudizi abbreviati dell’operazione “Triade”, decise dalla Corte d’Appello di Messina il 21 luglio 2018. Infatti la VI sezione penale della Cassazione ieri sera ha rigettato i ricorsi presentati dai legali degli imputati. Sono definitive le condanne nei confronti di: Carmelo Galati Massaro, di Tortorici, 8 anni di reclusione; il fratello Sebastiano Galati Massaro, di Tortorici, 6 anni e 8 mesi; Antonio Musarra Pecorabianca, di Tortorici, 6 anni e 10 mesi; Giuseppe Aricò, di Barcellona Pozzo di Gotto, 8 anni; Filippo Biscari, di Barcellona, 9 anni; Giuseppe Cammisa, di Mazzarrà Sant’Andrea, 2 anni e 4 mesi; Giuseppe Lo Presti, di Terme Vigliatore, 2 anni e 4 mesi. Condanne definitive, a 2 anni e 4 mesi, anche per Francesco, detto “Carmelo” Salamone, ex consigliere comunale di Terme Vigliatore e poi a 1 anno per Veronica Lombardo Pontillo (moglie di Carmelo Galati Massaro) e Antonino Costanzo Zammataro, entrambi di Tortorici. In appello, poco più di un anno fa, dieci condanne erano state rideterminate rispetto a quelle emesse il 20 maggio 2017 in primo grado nell’ambito di una delle due tranche giudiziarie relative all’operazione “Triade“, che aveva portato alla scoperta di una fiorente attività di spaccio di droga tra i Nebrodi, Tortorici in particolare e la zona tirrenica (Barcellona e Milazzo). La Corte d’Appello aveva condannato, appunto, Carmelo Galati Massaro a 8 anni (12 anni la condanna in primo grado); il fratello Sebastiano Galati Massaro a 6 anni e 8 mesi (8 anni in primo grado); Antonio Musarra Pecorabianca a 6 anni e 10 mesi (8 anni in primo grado); Giuseppe Aricò a 8 anni (12 in primo grado); Filippo Biscari a 9 anni (13 in primo grado); Giuseppe Cammisa a 2 anni e 4 mesi (6 anni in primo grado); Giuseppe Lo Presti a 2 anni e 4 mesi (6 anni e mezzo in primo grado). Condannato, inoltre, a 2 anni e 4 mesi (contro 3 anni ed 1 mese del primo grado), Francesco “Carmelo” Salamone, ex consigliere comunale di Terme Vigliatore e noto dirigente di calcio. Infine 1 anno (erano 2 in primo grado) per Veronica Lombardo Pontillo e Antonino Costanzo Zammataro (2 anni in primo grado).

Era stata revocata l’interdizione dai pubblici uffici per Giuseppe Lo Presti e Francesco Salamone. Il collegio difensivo è stato composto dagli avvocati Tommaso Calderone, Laura Todaro, Tino Celi, Decimo Lo Presti, Alessandro Pruiti Ciarello e Salvatore Silvestro. L’operazione “Triade” è lo sviluppo di un’indagine condotta fin dal settembre 2013 dai carabinieri. Dalle indagini emerse come il gruppo di Tortorici fornisse periodicamente ingenti quantitativi di hashish e marijuana ad altre due diverse articolazioni della stessa organizzazione, operanti tra Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, che si preoccupavano poi di commercializzare lo stupefacente sulle principali piazze di spaccio del litorale tirrenico.

Il blitz dei carabinieri scattò il 20 luglio 2016. Dalle indagini emerse che la droga, grazie a spostamenti su fuoristrada lungo mulattiere e strade di montagna dei Nebrodi, finiva nelle piazze dello spaccio di Milazzo e Barcellona. Nel milazzese a curare i rapporti sarebbe stato Nicolino Isgrò, di Condrò, considerato dagli investigatori una figura che fungeva da «cerniera» con il gruppo barcellonese e condannato nell’altra tranche della “Triade” (vedere servizio in archivio sul link “Cronaca” scorrendo). I carabinieri scoprirono anche che gli incontri per concordare prezzo e quantità della droga da acquistare e le modalità di consegna avvenivano sempre nel parcheggio di un centro commerciale. In un secondo momento altri si occupavano del passaggio effettivo dello stupefacente.

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