Agricoltura, per agromafie business da 24,5 miliardi: a Taobuk focus Coldiretti con Prandini
Il convegno si aprirà con i saluti di Antonella Ferrara. Sotto la lente anche il potenziamento del sistema di controlli e della tracciabilità dei prodotti
Dal campo alla tavola le agromafie sviluppano un business da 24,5 miliardi. La rete criminale si incrocia perfettamente con la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita, con tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni che via via abbandonano l’abito 'militare' per vestire il 'doppiopetto' e il 'colletto bianco', riuscendo così a scoprire e meglio gestire i vantaggi della globalizzazione, delle nuove tecnologie, dell’economia e della finanza tanto che ormai si può parlare ragionevolmente di mafia 4.0.
Di questi i temi e del potenziamento del sistema di controlli, della tracciabilità dei prodotti si parlerà a Taormina (Messina) domani, alle 10.30, nell’incontro 'L’agroalimentare italiano: tutele, agromafie e nuove minacce', al quale parteciperà il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, e l’assessore regionale dell’Agricoltura, Luca Sammartino. L'appuntamento si svolgerà a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano.
Il convegno si aprirà con i saluti di Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico Taobuk, e sarà moderato da Carmen Mortellaro, professore Saint Camillus International university of Health and Medical Sciences. Oltre a Marzia Sabella, procuratore aggiunto di Palermo, il tema sistema agro-mafioso sarà affrontato dal presidente Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri; da Stefano Fiorentino, avvocato esperto in diritto agroalimentare; Felice Adinolfi, professore di Economia agraria all'Università di Bologna e direttore del Centro studi Divulga; e Gian Carlo Caselli, presidente Comitato scientifico Fondazione osservatorio agromafie.
