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Economia

Assemblea Asu: “Stop al lavoro nero nella pubblica amministrazione”

L'appello al governo regionale del Csa per 5.200 lavoratori impegnati negli enti locali, nelle scuole, nella sanità e nelle parrocchie in attività socialmente utili. Clara Crocè: “Una vergogna che deve finire”

Appello al Governo e all'Ars per arrivare nel 2020 alla stabilizzazione degli Asu attraverso la strutturalità del finanziamento europeo fino al 2038, l'implemento delle misure di fuoriuscita e la proroga della stessa tipologia lavoratori.

Lo ha lanciato l'assemblea convocata ieri dal sindacato autonomo Csa a Messina per dire "basta con il lavoro nero e il precariato nella Pubblica Amministrazione".  I 5.200 Asu siciliani, impegnati negli enti locali, nelle scuole, nella sanità e nelle parrocchie in attività socialmente utili, pretendono "gli stessi diritti" degli altri lavoratori.

“Molti enti locali stanno assumendo - dice Gianluca Cannella del dipartimento regionale Asu-Csa - e dall'Ars è necessario, opportuno e indispensabile portare a compimento un disegno di legge che è ancora in discussione ed è fermo in V commissione".

Il ddl, spiega il sindacato, assicura un finanziamento di 38 milioni di euro che consente di strutturare gli Asu come dipendenti a tempo determinato degli Enti locali. Grazie a questi 38 milioni di euro, tutti i Comuni siciliani potrebbero stabilizzare il personale precario che da oltre 20 anni cura "mansioni indispensabili per la collettività - precisa Cannella -. Una stabilizzazione a costo quasi zero in quanto finanziata dalla Regione, tranne che per gli oneri contributivi, ma che impegnerebbe Asu con un'esperienza lavorativa pregressa fondamentale".

"Gli Asu sono venuti da molti Comuni per dire 'no' al lavoro nero legalizzato nell'amministrazione pubblica - conclude Clara Crocè del dipartimento regionale Asu Csa -. Siamo in prima linea per mettere fine alla piaga del precariato, che vede questi lavoratori coprire i vuoti in organico nella Pubblica Amministrazione ed essere pagati con appena 580 euro al mese. È veramente una vergogna e deve finire".

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