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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Disparità di trattamento in Atm, ancora una denuncia alla Corte dei Conti

Filt Cgil e Uiltrasport, già autori di esposti sulla legittimità di alcuni atti, chiedono la revoca dell'ordine di servizio che ha determinato differenze retributive. “Concorsi interni, meritocrazia e trasparenza restano chiacchiere da campagna elettorale”

Mansioni superiori e differenze retributive ad alcuni dipendenti di Atm  senza che sia mai stata posta in essere alcuna procedura pubblica e trasparente di interpello aperto a tutto il personale.

Finiscono alla Corte dei Conti le presunte disparità denunciate da Filt Cgil e Uiltrasporti che tornano a protestare con una nota ai vertici dell'Atm. 

I sindacalisti, che fanno riferimento al braccio di ferro tra consiglio comunale e il sindaco Cateno De Luca,  avviato proprio in seguito al tira e molla sulla delibera del nuovo contratto di servizio per Atm scrivono che “Nessun cambio di passo”, è stato fatto in Atm dove “si predica bene ma si razzola male”.

Filt Cgil e Uiltrasporti hanno già presentato denunce “sulla legittimità degli atti e i possibili danni erariali.  Concorsi interni, meritocrazia e trasparenza - si legge nella nota -  restano chiacchiere da campagna elettorale”.

I provvedimenti a cui fanno riferimento i sindacti nella nota sono relativi all’Ordine di servizio n 17/L del 27 agosto 2019, già prorogato per ulteriori 30 giorni con successivo Ordine di Servizio n 82/L del 3 dicembre 2019, nonostante Filt Cgil e Uiltrasporti avessero già denunciato  con esposto presentato alla procura della Corte dei Conti lo scorso 14 ottobre 2019 l’illegittimità degli atti posti in essere durante la ordinaria gestione di un collegio liquidatore e nel merito senza le dovute procedure di interpello.

“In apposita Commissione Comunale Bilancio che fu convocata sui fatti su richieste dei sindacati - scrivono -  ricordiamo che il Collegio dei liquidatori  Atm pose a giustificazione delle accuse sollevate la natura “temporanea” dei provvedimenti  che nel limite dei 90 giorni non avrebbero, secondo i vertici Atm, fatto maturare diritto alle mansioni superiori ne comportato danni erariali o eventuali contenziosi. Sebbene Filt Cgil e Uiltrasporti abbiano da sempre ritenuto illegittimi gli atti in oggetto, ad oggi denunciano che la natura dichiarata  temporanea in sede istituzionale è diventata con le successive proroghe formali e di fatto un provvedimento ancora oggi attivo e che, prolungandosi oltre, rischia come previsto di far maturare giuridicamente il diritto al parametro superiore dei dipendenti creando danno erariale, possibili contenziosi ed evidenti discriminazioni tra i lavoratori. Oltre il giudizio nel merito formale e giuridico degli atti -  continuano i sindacati -  resta la constatazione che, nonostante i proclami e le dichiarazioni ufficiali, si persevera in Atm a predicare bene e razzolare male, creando possibili carriere su criteri non definiti da procedure trasparenti e meritocratiche”.

Con la nota inviata i sindacati chiedono la revoca di ogni attribuzione di parametro e differenza retributiva scaturente dall’ordine di servizio 17/L  ancora in atto.

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